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La Torre Civica a Savigliano da (ri)scoprire!

Simbolo della città, la Torre risale al XIII secolo, subendo molti cambiamenti nell’arco dei secoli

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Un simbolo fortemente evocativo per Savigliano. Si tratta della Torre Civica che oggi appare come il risultato di complesse sovrapposizioni costruttive susseguitesi nei secoli. La tradizione vuole l’edificio fondato sui resti di un tempio pagano dedicato alla dea Cerere, mentre si è soliti individuare nel secolo XIII il periodo della sua iniziale edificazione, quando alcune famiglie appartenenti alla fazione di parte guelfa della Savigliano medievale, i Nobili d’Ospizio, innalzarono a loro difesa una torre. In tal senso è questa una delle poche torri di difesa medievali che popolarono il panorama urbano di Savigliano giunte sino a noi. Nel 1303 il Comune affidò la torre ai fondatori della Casana o Monte dei Pegni che sopraelevarono l’edificio, completando l’attuale sua porzione in mattoni a vista.
Le prime notizie in merito alla presenza di un orologio risalgono al 1387. Nel 1447 il Comune si riappropriò della torre e nel 1535 ne costruì la parte superiore a sostituzione di una guglia eretta nel 1465. Nello stesso anno venne fusa la campana maggiore.
Nel 1612 orologio e campana precipitarono sulla casa adiacente: prontamente si avviarono i lavori di recupero. Altri interventi furono eseguiti su strutture murarie e meccanismi dell’orologio nel 1624 ad opera di Ercole Biga. Nel 1643 un pauroso incendio, seguito ai festeggiamenti per la presenza in città dei Duchi sabaudi, sconvolse la torre, abbattendo parte della cella campanaria.
Nel 1644 in seguito a tale rogo venne ricostruita l’elegante cella intonacata ed al contempo venne fusa nuovamente la campana maggiore.
L’attuale campana, del peso di 17 quintali, fu posta in opera nel 1949.
In anni recenti l’edificio è stato oggetto di interventi di restauro ed ha ospitato l’ufficio turistico e alcune esposizioni temporanee.
Nei giorni del lockdown anche la torre civica di Savigliano, ha brillato con le luci del tricolore italiano, portando a tutta la popolazione un messaggio di fiducia e speranza.
L’iniziativa è scaturita dalla collaborazione tra i Comuni e Ardea, società del Gruppo Egea che gestisce ha coordinato l’iniziativa. Al sopraggiungere dell’imbrunire, fasci di luce colorata hanno avvolto scorci caratteristici e monumenti delle città, con l’intento di mostrare a ciascuno il chiarore che ci attendeva alla fine del lungo tunnel che a causa dell’emergenza sanitaria attraversata, rammentando che la ripartenza non sarebbe tardata ad arrivare.
I colori della bandiera italiana hanno invece, acceso l’orgoglio di appartenere ad un grande popolo, che ha saputo fermarsi per salvaguardare il bene più prezioso, la salute della sua gente, rafforzando quel senso di comunità che l’epidemia da coronavirus ha risvegliato, riportando al centro il desiderio di una nuova crescita e di uno sviluppo comune.