La novantesima edizione della Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba non si lascia fermare dal coronavirus e torna a profumare le colline di Langhe, Monferrato e Roero dal 10 ottobre all’8 dicembre, portando a nove le settimane di apertura al pubblico della kermesse ormai nota in tutto il mondo. È quanto emerso dall’evento promosso online nei giorni scorsi a favore dei media, in attesa della presentazione ufficiale prevista a settembre.
Le “Cene insolite” faranno incontrare l’alta gastronomia e il tartufo bianco d’Alba nei luoghi più ricchi di fascino della città, tra cui il Teatro sociale “Giorgio Busca”, che vedrà, il 16 ottobre, la presenza dei Fratelli Cerea. Il “tuber magnatum Pico” verrà narrato e proposto con il tradizionale “kit per il tartufo bianco d’Alba” arricchito da un originale oggetto nato dalla collaborazione con il marchio di design radicale Gufram. Verrà inoltre dedicato maggiore approfondimento a temi come la sostenibilità e la solidarietà, con particolare attenzione verso le numerose comunità locali.
Il tema dell’edizione sarà “Il mondo”. Nel corso dei novant’anni di storia della Fiera, il “tuber magnatum Pico” è arrivato sulle migliori tavole del mondo, e grazie anche alle intuizioni di Giacomo Morra, è diventato uno dei prodotti iconici dell’alta gastronomia a livello mondiale. Così come il tartufo bianco d’Alba aveva raggiunto i gourmet di tutto il mondo, così gli estimatori iniziarono ad arrivare ad Alba, di anno in anno più numerosi e desiderosi di scoprire i segreti delle colline tra le quali nasce il fungo più prezioso e ricercato del mondo.
Tanti gli chef italiani (e non solo) pronti a firmare i “Foodies moment”. L’“Alba truffle show” (in sala “Beppe Fenoglio”, nel cortile della Maddalena) è pronto ad accogliere, nella più totale sicurezza, le creazioni gourmet nate dall’estro di grandi firme della cucina nazionale e internazionale, i seminari di “Analisi sensoriale del tartufo” e le “Wine tasting experience” dedicate ai grandi vini di Langhe, Monferrato e Roero.
In una forma rinnovata e pienamente rispondente alle norme di prevenzione e tutela della salute, e nel pieno rispetto del suo ruolo centrale, il Mercato mondiale del tartufo bianco d’Alba sarà il luogo in cui poter acquistare magnifici esemplari di “tuber magnatum Pico”, accuratamente selezionati dai giudici di “Analisi sensoriale del tartufo”, formati dal Centro nazionale studi tartufo.
Il “Salotto dei gusti e dei profumi” accoglierà il meglio delle eccellenze piemontesi e le proporrà ai visitatori attraverso esperienze sensoriali e laboratori. La Fiera conferma la propria attenzione nei confronti delle nuove generazioni, allestendo per i bambini che visiteranno la città l’area ribattezzata “Alba truffle bimbi”.
L’evento sarà anche un’occasione culturale, che metterà a disposizione dei visitatori un’ampia offerta di mostre e concerti: “The Langhe supper”, l’esposizione della finestra digitale realizzata nelle Langhe da Marco Tabasso, Robert Andriessen e Tatiana Uzlova di Anotherview Project; “William Kentridge. Respirare” a cura del castello di Rivoli Museo d’arte contemporanea e della Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo, nella chiesa di San Domenico ad Alba, da ottobre a dicembre; nello stesso periodo la mostra di Ivano Piva presso il castello di Monticello, promossa dall’Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato, accanto agli eventi letterari della Fondazione Bottari Lattes. In campo musicale si rinnovano i concerti della rassegna “Milleunanota Jazz&Co 2020”, nella chiesa di San Giuseppe.
La presidente dell’Ente Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba, Liliana Allena, commenta: «Abbiamo interpretato questo particolare periodo come momento di trasformazione, cercando di cogliere le opportunità che si sono presentate e di affrontare l’emergenza come un acceleratore del cambiamento. Con tutti i soci dell’Ente Fiera si è deciso di realizzare un’edizione che rilancia e si rinnova. Sarà una Fiera fondata sui nostri più tradizionali valori quali la solidarietà con il distretto enogastronomico locale e con il mondo degli chef, dando particolare attenzione al tema della sostenibilità in campo ambientale, economico e sociale. La sintesi tra storia, tradizione e innovazione sarà ben rappresentata dalla suggestiva pertinenza del castello di Roddi, da cui il tartufo bianco d’Alba, i grandi vini e i prodotti del Piemonte colloquieranno in digitale con il mondo grazie alla partnership stretta con Microsoft Italia e alla piattaforma di collaborazione “cloud” Teams, in attesa di poter riaccogliere i visitatori tra le nostre colline nel 2021. Si presterà la massima attenzione alla sicurezza, garantendo e attuando i protocolli sanitari previsti che permettano allo stesso tempo di mantenere le tradizioni del folclore cittadino. Cogliere le opportunità per accelerare la trasformazione guardando al futuro come una pagina bianca da scrivere insieme: questo ci pare il miglior modo per celebrare il novantesimo compleanno».
Novant’anni e non sentirli: la fiera si rinnova
L’evento mondiale dedicato al tartufo bianco d’Alba rilancia e diventa digitale