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Roccabruna felice incontro tra memoria e cucina

L’ultima domenica di luglio, anche quest’anno, si svolgerà la Festa Patronale di Sant’Anna, un’occasione imperdibile tra cultura, natura e tradizioni

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S i dice che la provincia unisce mirabilmente paesaggio e cucina, facendo senza alcun dubbio riferimento a tutta la Granda, ma in particolar modo alla Valle Maira e precisamente all’Albergo Ristorante La Pineta a Sant’Anna di Roccabruna, vicino alla città di Dronero. Il centro situato a 1252 mt di altitudine vicino ad una chiesetta del 1600, è un’oasi di pace e serenità circondato solo da verde e natura. Meta turistica storicamente consolidata, adatta agli amanti del plain-air, anche durante la settimana, è un luogo privilegiato per gite nella natura, camminate tra i pini, fotografie e quanto di meglio si possa ritrovare per praticare e “assaporare” una vita salutare. In questo silenzioso luogo, apparentemente fuori dal tempo, le aspettative non andranno deluse. La località è bella durante l’arco delle quattro stagioni. Ognuna presenta carattertistiche proprie. In estate la calura cittadina è solo un ricordo e la frescura avvolge regalando un inaspettato senso di benessere. Per raggiungere questa località occorre arrivare a Dronero, superarlo finchè, poco oltre, si incontra il segnale stradale che indica Roccabruna. E qui, sosta d’obbligo il ristorante La Pineta che anovera tra le tante bontà da assaggiare il fritto misto alla piemontese che il cuoco Marco cuoce in padella rigorosamente al momento. Il fritto misto comprende varie verdure, frutta, semolino, amaretto, cervella, filone, bistecca, funghi, costine di agnello e salsiccia. La pasta è preparata in casa con specialità di agnolotti riempiti a mano, tagliatelle al rosso d’uovo e gnocchi con patate della valle. Come selvaggina viene cucinato il cinghiale accompagnato con polenta “pignulet“. Buona anche la selezione di formaggi con sua eccellenza il Castel-magno e formaggi di capra che in questa zona sono davvero un’eccellenza. Fra i dolci irrinunciabile sono il bunet, la torta delizia alla frutta e le pesche ripiene.
Tornando alle bellezze della valle, coloro che invece desiderano ritrovare luoghi emblematici per la storia della Resistenza nel corso della seconda guerra mondiale non possono non visitare il Rifugio 104a Brigata Garibaldi a Roccabruna. Nei venti mesi della lotta di liberazione gran parte della valle Maira fu presidiata dai partigiani garibaldini di “Steve”, Stefano Revelli, il comandante che li guidò per tutto il tempo della guerra di Liberazione. Il centro dell’organizzazione fu l’intera area di Roccabruna con le sue 93 borgate costantemente presidiate e collegate tra loro dai diversi reparti della 104ª Brigata Garibaldi che controllava il versante orografico sinistro della valle. Sull’altro versante, invece, si erano riuniti due gruppi, uno di partigiani che già operavano in zona l’altro formato dalla banda «Italia libera», che avevano poi dato vita alla Brigata Giustizia e Libertà di Detto Dalmastro che, in accordo con le formazioni garibaldine di “Steve”, assunse il comando della vallata. I partigiani chiamavano familiarmente la zona di Roccabruna la “Roccia” e, nonostante l’intera area fosse spesso sottoposta ad attacchi di nazisti e fascisti, si muovevano con relativa tranquillità al suo interno, forti dell’estrema capacità di spostamento delle bande, di un territorio ricco di boschi e di sentieri, ma soprattutto della partecipazione attiva degli abitanti della vallata. Il Rifugio 104ª Brigata Garibaldi è stato inaugurato il 25 aprile 1972, e rappresenta uno dei siti più rappresentativi della lotta partigiana in Valle Maira.
Il rifugio oggi è centro rete nell’ambito del progetto “La Memoria delle Alpi” e si colloca nel circuito dei 43 Sentieri della libertà che lo compongono e che si intrecciano nella Provincia di Cuneo. Ospita una postazione multimediale che approfondisce le vicende del luogo, una mostra fotografica permanente, un bookshop con pubblicazioni sulla storia della Resistenza locale. Il rifugio è inoltre attrezzato per essere posto tappa di trekking di più giorni attraverso i percorsi partigiani delle valli Maira e Varaita. Ad esso fanno capo quattro sentieri che ruotano sul territorio di Sant’Anna. Camminando con Steve (sentiero Cn7 P1); Anello di Norat (sentiero Cn7 P2); Echi partigiani (sentiero Cn11 P1) ch permette la visita nelle varie borgate che furono sede di varie formazioni partigiane. Un ultimo sentiero, La spia e la cattura (sentiero Cn11 P2) infine, fa riferimento al centro rete di Sant’Anna, ma si sviluppa interamente nel comune di Villar San Costanzo.