Al Filatoio, la tradizione della seta: un mito sempre “vivo”

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Il Filatoio di Caraglio è la «fabbrica da seta» più antica d’Europa e rappresenta un caso unico nel contesto produttivo del Piemonte seicentesco. Costruito in due anni (1676-1678) da Giovanni Girolamo Galleani, ha l’aspetto di una dimora fortificata e ospitava al suo interno i «fornelletti» per la trattura e i «mulini da seta» per la torcitura del filato, esportato in tutta Europa.
Oggi l’antico fabbricato accoglie, oltre a un espositivo che da anni ospita apprezzate mostre temporanee d’arte, il permanente “Museo del setificio piemontese”, con l’obiettivo di valorizzare non soltanto l’edificio, ma un intero territorio, divenendo una sorta di baluardo della memoria storico-economica
piemontese. Grazie agli attenti studi e al successivo progetto di ricostruzione curati dal prof. Flavio Crippa, dal 2005 il museo vanta la riproduzione dei torcitoi idraulici da seta, tecnologia impiegata nella fase di torsione del rinomato organzino piemontese. La nuova sfida che si propone di portare avanti
il “Museo del setificio piemontese” è quella di tramandare questa storia fatta di sfide tecnologiche, di movimenti di denaro, di commerci, ma anche di vite umane, una storia che non è fine a se stessa, ma fa parte di una molto più ampia, quella dell’evoluzione umana e del ruolo che la seta ha giocato in questo senso per millenni.