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«Aziende alimentari? Risorsa da tutelare»

L’amministratore albese Giuseppe Rossetto nominato alla guida della società Food service

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Nuovo incarico di prestigio per l’avvocato al­bese Giuseppe Ros­­setto, già sindaco della città di Alba e vicepresidente della Provincia di Cuneo, attualmente impegnato come presidente del Consiglio di sorveglianza del Gruppo Egea. Nei giorni scorsi, è stato infatti nominato, fino al 2024, amministratore uni­co di Food service, il “braccio” operativo di Union­alimentari Con­fapi, associazione di cui peraltro è vicepresidente nazionale.
Rossetto, si rafforza la sua posizione in Unionalimentari. Come è arrivato il nuovo incarico?
«Faccio parte di Union­ali­mentari Confapi, in qualità di vicepresidente vicario nazionale, dal 2017; dal­lo scorso novembre, in seguito alla scomparsa del presidente nazionale Antonio Casalini, ho di fatto guidato il sodalizio. So­dalizio che, a giugno, ha provveduto a rinnovare le cariche. Nell’ambito dei rinnovi, che peraltro hanno portato alla nomina dell’amministratore delegato di Ga­lup Stefano Borromeo nel Con­siglio di amministrazione di Union­alimentari, sono stato scelto come amministratore unico di Food Service, realtà che peraltro guidavo già da novembre».
Qual è il rapporto che lega la società Food service a Union­alimentari Confapi?
«Unionalimentari è un’associazione e, in quanto tale, opera principalmente a livello istituzionale e politico. Food service è una società, partecipata al cento per cento dalla stessa Unionalimentari, e si occupa di erogare concretamente i servizi alle aziende associate e di supportarle, in attività quali, ad esempio, quelle legate all’etichettatura, al reperimento di informazioni in tema alimentare e alla partecipazione a eventi, manifestazioni e fiere».
Quali scenari attendono il comparto alimentare?
«Se alcune realtà, specie quelle legate alla grande distribuzione e all’export, sono riuscite a limitare i danni causati dall’emergenza sanitaria, altre, in particolare quelle che servono bar, ristoranti e strutture ricettive, stanno faticando molto. Si avverte quindi un clima di incertezza che, inevitabilmente, condiziona le attività del prossimo futuro».