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Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta ad Elva

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La data della costruzione della chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di Elva è incerta; le prime notizie si hanno a partire dal 1355. Probabilmente, in origine, la parrocchiale era una semplice cappella; alla primitiva costruzione romanica trecentesca alla fine del Quattrocento furono aggiunti il presbiterio e il campanile dall’altissima cuspide piramidale. L’ultimo rimaneggiamento risale alla fine del XVII secolo con l’allungamento della navata principale e la realizzazione della cappella di San Pancrazio (1762). Il portale di ingresso è ad arco strombato, con decorazioni rosse dipinte sulle cornici dell’arco e sulle semicolonne dei piedritti. A sinistra del portale di ingresso si trova l’antica sacrestia, con il fonte battesimale in pietra scolpita, databile alla metà del XV sec. Sempre a sinistra dell’ingresso, un’acquasantiera dei fratelli Zabreri del sec. XV. Gli affreschi del presbiterio sono stati eseguiti in due differenti fasi: quelli della volta sono opera di un pittore di cultura tardo gotica, mentre quelle delle pareti sono riconducibili al pittore fiammingo Hans Clemer, noto anche come Maestro di Elva (XV-XVI sec.). Si tratta di un ciclo ad affresco che illustra storie della vita della Vergine e di Cristo, culminando nella scena della Crocifissione che occupa per intero la parete di fondo. Al centro il Cristo morente affiancato dai due ladroni dalla cui bocca escono le anime accolte rispettivamente da un angelo e da un diavolo. Ai piedi della croce troviamo la Maddalena, la Vergine addolorata sorretta dalla pie donne, San Giovanni e la scena raffigurante la rissa per il possesso della tunica del Cristo. Fra gli anonimi volti della folla spicca, al centro, quello di Longino, che qualcuno vorrebbe essere l’autoritratto del pittore. Le scene laterali illustrano la vita della Madonna.