È stato tanto atteso e non meno discusso. Ora è arrivato il tempo di “mettere alla prova” il nuovo ospedale “Michele e Pietro Ferrero” di Verduno, operativo dal 19 luglio. IDEA ha fatto un viaggio all’interno della struttura ancorata sulla collina insieme al direttore generale dell’Asl Cn2, Massimo Veglio, per raccontare ai lettori le prime (parziali) impressioni a riguardo.
L’arrivo
Chi ha avuto modo di percorrere negli anni pre-ospedale la strada che dalla provinciale sale verso Verduno non può che confermare il sensibile allargamento della sede stradale. Poco, ovviamente, si poteva fare per la pendenza, che raggiunge l’11 per cento nel tratto che (salendo) precede la rotonda con la scritta d’ingresso “Ospedale Michele e Pietro Ferrero”. Un altro breve pezzo di strada conduce a una seconda rotonda, con una sola uscita praticabile, a sinistra, che permette di raggiungere l’alt alla guardiola, dove il personale, se necessario, fornisce indicazioni su quale parcheggio scegliere. Di fatto sono tre le aree di posteggio a disposizione degli utenti: una davanti all’ingresso “Santa Vittoria”, all’altezza della guardiola, una subito prima dell’altro ingresso, quello “Verduno”, e la terza a lato, scendendo dall’ingresso “Verduno” verso l’uscita (quelli interrati sono a disposizione dei dipendenti). La strada è a doppia corsia, ma a senso unico. Il circuito stradale intorno all’ospedale è lungo 800 metri, quindi, nel caso, si tratta di percorrere un tratto aggiuntivo corto in auto mentre di contro, avere un solo senso di marcia significa garantire sempre una corsia libera a disposizione delle ambulanze.
Gli ingressi
Sono due: i gia citati “Santa Vittoria” quello che si incontra per primo e che si affaccia proprio sulla cittadina roerina e “Verduno”, collocato più in alto e considerato l’ingresso ufficiale. La scelta dell’ingresso è a discrezione degli utenti, in base alla parte del nosocomio in cui si è diretti. La prima impressione entrando nel nosocomio è di una notevole luminosità. La seconda è che una volta dentro tutto sembra meno caotico rispetto da fuori. Lo sviluppo in verticale della struttura fa sì che da un ingresso si scorga a occhio nudo l’altro, collocato all’estremità opposta (foto 1). L’ingresso “Santa Vittoria” è al primo piano, il “Verduno” al quarto. I diversi livelli sono collegati da scale mobili, aspetto che contribuisce a creare una sorta di “effetto aeroporto”. Chi entra nell’ospedale da utente viene indirizzato dal personale addetto al terzo piano, dove è stato previsto un ampio spazio destinato all’accettazione. È l’area che smista l’accesso a tutti i servizi del nosocomio, compresi i ricoveri.
I tre corpi dell’ospedale
Basta osservare il nosocomio nella foto sopra per rendersi conto che esistono tre blocchi, tre corpi dell’ospedale. Anche in questo caso, la geografia ha aiutato nella scelta dei nomi (e poi gli utenti ad orientarsi): quello a destra è denominato “Corpo Bra” (su 9 piani), mentre dall’altra parte si sviluppa il “Corpo Alba” (su 5 piani, ma più esteso in larghezza). A dividerli, il corpo centrale. Tutti i piani presentano una situazione identica, con l’area ascensori che funge da snodo. Usciti dal vano ascensore a sinistra si trova una passerella che conduce al “Corpo Alba”, e a quello centrale, mentre a destra si va verso il “Corpo Bra”. A differenziare un piano dall’altro i colori con cui sono tinteggiate le pareti. Il sesto piano non esiste nella pulsantiera degli ascensori. Nulla di scaramantico o misterioso: è un piano tecnico, dedicato agli impianti elettrici e termici.
Pronto soccorso e blocco parto
Al quarto piano, sullo stesso livello dell’ingresso “Verduno”, è collocato il pronto soccorso. Si trova lungo la strada verso l’ingresso “Verduno”, girando a destra. Una miglioria che di certo farà felici i futuri genitori riguarda il blocco parto. Prendendo la direzione del pronto soccorso e svoltando poi a sinistra si accede a questa parte dell’ospedale. Come per il pronto soccorso, chi va al blocco parto può accedervi direttamente in auto, raggiungendo quindi con estrema facilità il reparto nascite.
Dentro la pancia del nuovo ospedale
Il nostro reportage da Verduno, per capire cosa aspettarsi e come muoversi