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Braccianti nel saluzzese, il questore: “Su 10 mila lavoratori solo 7 positivi, non parlate di focolaio”

Ricifari è intervenuto anche sulla questione della Comunità Papa Giovanni XXIII: "Comportamenti corretti, invito tutti a mantenere la calma"

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“Su quasi 10 mila braccianti sono state individuate finora 7 persone positive al Covid. Parliamo di un fenomeno irrisorio dal punto di vista statistico e monitorato con attenzione giustamente maniacale”. Così il questore Emanuele Ricifari in riferimento alle notizie circolate negli ultimi giorni sulla situazione preoccupante nel saluzzese dal punto di vista dell’epidemia. Notizie definite “prive di fondamento” dal questore, che ha spiegato come “tutti i soggetti istituzionali coinvolti, ed in particolare il dottore Guerra, il commissario straordinario dell’Asl CN1, stiano monitorando la situazione scrupolosamente. Tutti i braccianti sono stati registrati e controllati: solo uno dei 7 risultati positivi è stato ricoverato in ospedale, ma non in terapia intensiva. Sono molto attenti, usano le mascherine anche all’aperto: sono loro i primi preoccupati di contrarre la malattia”.

Ricifari ha fatto poi riferimento ad un’altra situazione che ha fatto parlare nei giorni scorsi, quella della Comunità Papa Giovanni XXIII di Saluzzo: “I primi infetti erano degli operatori italiani: appena si è saputo, la Comunità ha provveduto ad effettuare verifiche a tappeto su tutte le persone passate di lì negli ultimi giorni, rintracciandole. All’appello ne mancano 3, e solo una è risultata positiva. Da qui a parlare di focolaio ce ne passa. Invito tutti a mantenere la calma, continuando a comportarsi correttamente, come fatto dalla Comunità Papa Giovanni XXIII”.

Intanto, sempre nel saluzzese, proseguono le verifiche alle aziende agricole per contrastare eventuali irregolarità nelle assunzioni. Negli oltre 50 controlli, sono state rilevate delle violazioni connesse al Covid (5) ed altre legate a tardive registrazioni dei contratti di lavoro. “Grazie anche a questi controlli certi fenomeni si sono appianati”, ha commentato il questore Ricifari, che ha sottolineato però una cattiva abitudine ancora diffusa, quella di andare a cercare lavoratori sulla piazza di Saluzzo: “Non è un’irregolarità in sé, ma spesso i braccianti vengono ingaggiati per una giornata di lavoro senza essere iscritti. Si tratta di un fenomeno purtroppo ancora presente”.