L’ultima settimana di programmazione della rassegna “Estate all’Arena” vede aggiungersi, alle consuete proiezioni del martedì (Favolacce di Damiano e Fabio D’Innocenzo) e del giovedì (La belle époque di Nicolas Bedos), una serata imperdibile dal titolo “Quando il cinema racconta: le storie di Paola e Cesare”.
Mercoledì 5 agosto, alle ore 21.30, all’Arena Guido Sacerdote, Max Chicco e Bruno Murialdo introdurranno la visione di due docufilm carichi di emozioni e di curiosità: “Dancing Paradiso” e “Il genio – Omaggio a Cesare Giaccone”. Gli autori di questo lavoro sulle radici del nostro Piemonte, parleranno dei retroscena delle riprese e risponderanno a domande e curiosità.
Paola è Paola Blengino, che per 37 anni ha gestito, insieme al marito, il locale “Dancing Paradiso” a Bastia Mondovì. “Ape-regina” di un mondo dalle atmosfere felliniane, popolato di personaggi curiosi e di tanti ricordi, Paola, oggi ottantenne, è la protagonista del documentario “Dancing Paradiso”.
Il regista torinese Max Chicco aveva conosciuto la storia del salone da ballo di Bastia e della sua proprietaria, dal fotografo Bruno Murialdo e ne era rimasto affascinato. In quattro giorni, nel 2005, aveva ridato vita al dancing e raccolto i ricordi dei clienti di allora, ma anche dei camerieri e dell’orchestra Guido Deber che per 20 anni si era esibita nel locale. “Tutto era rimasto fermo al ’99, all’anno di chiusura – racconta – il palco, le vecchie locandine, le bottiglie sui ripiani del bar, il cartello con le tariffe d’ingresso per dame e cavalieri”. “Dancing Paradiso” è la testimonianza di un tempo che non c’è più, è un amarcord incentrato sulla figura di una donna giunonica e solare, dal look eccentrico, che sarebbe piaciuta anche a Fellini e insieme vuole essere un omaggio alle storie di provincia che meritano di non essere dimenticate.
Cesare, è Cesare Giaccone, classe 1946, lo straordinario cuoco che, grazie alla sua arte e alla sua cucina, ha fatto grandi le Langhe in tutto il mondo. Nato e cresciuto ad Albaretto della Torre, dove i suoi genitori gestivano l’Osteria dei cacciatori, a sedici anni seguì lo chef Aurelio Scavino che gli propose di aiutarlo nel suo albergo-ristorante di Cogne. Dopo un percorso di formazione professionale Cesare torna ad Albaretto per portare avanti l’attività di famiglia, e pur continuando a fare esperienze importanti, come la gestione di un ristorante di altissimo livello a Cozzo Lomellina, nel 1981 decide di fermarsi definitivamente nel suo paese d’origine.
Personaggio eclettico, ha unito la sua passione per la pittura ai suoi piatti, dando vita a abbinamenti visivi di forme e colori.
Bruno Murialdo, che da sempre racconta le Langhe e i suoi personaggi attraverso foto e testimonianze, ha voluto dar vita ad un ritratto del noto chef attraverso il cortometraggio da lui diretto “Il genio – Omaggio a Cesare Giaccone”.
L’ingresso è libero, non è possibile prenotare e si andrà fino ad esaurimento dei posti disponibili.
cs