Aziende agricole cuneesi protagoniste di buone pratiche di lotta biologica contro l’invasione delle cimici. È quanto segnala Coldiretti Cuneo che spiega come la lotta biologica, portata avanti senza utilizzo di sostanze chimiche, si confermi un’efficace strategia di contenimento degli insetti dannosi, come la cimice asiatica, e sia sempre più utilizzata sul nostro territorio in un’ottica di sostenibilità ambientale.
Questa mattina sono stati rilasciati quasi 8.000 esemplari di Anastatus bifasciatus, insetto antagonista delle cimici e allevato da una biofabbrica italiana, all’interno dei noccioleti di 15 aziende agricole, distribuiti su un vasto territorio tra l’Alta Langa, la Val Bormida e la Val Tanaro, che comprende 12 Comuni.
Un’iniziativa inedita, di cui si sono fatte interamente carico le aziende che hanno investito nell’acquisto degli insetti. In queste ore i tecnici di Coldiretti Cuneo stanno provvedendo alla distribuzione e ai lanci degli insetti, effettuati in noccioleti privi di trattamenti fitosanitari allo scopo di garantire il buon adattamento dell’Anastatus bifasciatus e favorirne l’azione di contrasto alle cimici, sia quelle indigene che quelle asiatiche.
“L’intervento di oggi – rimarca Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – testimonia come le aziende agricole siano in prima linea per adottare soluzioni concrete contro le infestazioni di cimici, muovendosi nel pieno rispetto dell’ambiente, a salvaguardia della qualità dei raccolti e con benefici per l’intera collettività poiché le cimici hanno ormai colonizzato ogni spazio, dalle campagne alle città. L’impegno a impatto ambientale zero dell’agricoltura cuneese rispecchia il trend nazionale e conferma il primato della sicurezza alimentare del Made in Italy, come dimostrano gli ultimi risultati pubblicati dal Ministero della Salute sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti, con solo lo 0,6% di prodotti italiani risultato non conforme su quasi 10.000 campioni di frutta, ortaggi, cereali, olio e vino”.
L’esperienza di rilascio in campo dell’Anastatus bifasciatus – che si affianca alla lotta biologica alla cimice asiatica iniziata alcune settimane fa nell’Albese con la “vespa samurai”, il Trissolcus japonicus – fa seguito al primo rilascio sperimentale effettuato nel luglio 2019 in un noccioleto a Cherasco, condotto dal DISAFA dell’Università di Torino e da Coldiretti Cuneo nell’ambito del progetto HALY-End promosso dalla Fondazione CRC.
“Un passo dopo l’altro – dichiara Moncalvo – l’agricoltura cuneese si sta muovendo con impegno per contenere in modo sostenibile una delle più preoccupanti emergenze fitosanitarie degli ultimi anni. Allo scopo è sempre attivo un attento monitoraggio sul territorio provinciale: sono 50 i punti di osservazione con trappole attrattive per la cimice che i tecnici Coldiretti controllano settimanalmente per aiutare i produttori agricoli ad impostare le più idonee strategie di lotta”.
Per maggiori informazioni visitare il sito web https://cuneo.coldiretti.it
cs