Abbiamo sempre più necessità di essere connessi, ma spesso, soprattutto nelle vallate o nei paesi montani, è molto difficile riuscire ad avere una buona connessione internet. A Robilante la banda larga e a basso costo è arrivata grazie all’idea folle e allo stesso tempo geniale di alcuni volontari che hanno fondato un’associazione senza scopo di lucro: Valweb.
«L’idea è nata dalla necessità di dare una copertura al nostro territorio» – spiega il presidente Roberto Tentori – «Valweb è nata il 3 ottobre del 2018, Giorgio Giordanengo, socio fondatore, che collaborava al Politecnico aveva conosciuto la storia di un’analoga associazione, creata nell’astigiano e così è iniziato tutto».
Come nasce Valweb?
«Replicare il modello vercellese non è stato semplice, noi siamo una realtà molto più piccola, dopo aver espletato le pratiche burocratiche, aver registrato l’associazione MISE, operazione fondamentale per esistere come operatore telefonico ed esserci iscritti al ROC abbiamo provato a mettere su la rete; c’è stata tanta collaborazione di tantissimi volontari e questo è stato importantissimo. Siamo partiti con sette soci fondatori e ci siamo ampliati. Per coprire i costi di investimento hanno contribuito le aziende locali Sibelco SPA e Buzzi Unicem SPA, poi abbiamo ricevuto il supporto della Banca BCC di Caraglio, della Fondazione CRC e infine siamo riusciti a vincere un bando del GAL Valli Gesso Vermenagna e Pesio. Abbiamo creduto fin dall’inizio nel progetto, la cui forza vitale resta il volontariato».
Come funziona il servizio?
«A gennaio siamo diventati ufficialmente operativi, per entrare a far parte della rete è sufficiente iscriversi: si paga una quota di ingresso che include l’attrezzatura per la connessione e una annuale. Internet al momento ha 12 Mb/s in download e 3 Mb/s in upload. L’intento di Valweb non è solo quello di offrire un servizio per internet, appena le condizioni sanitarie lo consentiranno organizzeremo anche dei corsi dedicati all’uso dei social o del pc dedicati anche agli anziani».
Avete iniziato ad operare in pieno regime poco prima del lockdown, immagino sia stato fondamentale…
«La chiusura imposta dall’emergenza Covid-19 ha costretto moltissime persone a lavorare da casa e avendo un sistema autogestito, questo ha consentito di poter organizzare sia il traffico dei dati che di allacciare in breve tempo tutti quelli che ne facevano richiesta. Nel periodo di lockdown è stato un servizio importante soprattutto per i ragazzi che così hanno potuto seguire le lezioni a distanza».
Quali aree sono attualmente coperte?
«Il Comune di Robilante per ora, ma l’idea è di riuscire a collegare chiunque ne faccia richiesta in zona. Roccavione e Vernante hanno mostrato interesse verso il progetto: dopo un primo incontro con la popolazione ora valuteremo le richieste effettive per vedere come procedere».