In provincia di Cuneo sta per entrare nel vivo la campagna di raccolta delle nocciole che, a differenza di quanto avvenuto nelle ultime annate, si prospetta più soddisfacente per i corilicoltori. Secondo quanto osservato fino ad ora negli oltre 15mila ettari cuneesi condotti a noccioleti e in base ai dati raccolti, infatti, la produzione quest’anno dovrebbe attestarsi su un quantitativo decisamente più elevato rispetto a quello dello scorso anno, con un raccolto la cui entità dovrebbe superare i 250 mila quintali in tutto il Piemonte. Buoni anche, allo stato attuale, gli indicatori relativi alla qualità, alla pezzatura e all’appetibilità del prodotto sul mercato.
“Stiamo per entrare nel clou di una stagione che, finalmente, dovrebbe regalare soddisfazioni ai nostri corilicoltori – commenta Aldo Gavuzzo, presidente sezione Frutta in Guscio di Confagricoltura Cuneo –. Dopo la scarsa produzione dello scorso anno i magazzini sono vuoti e c’è una grande richiesta di nocciole che la considerevole produzione di quest’anno sarà in grado di soddisfare, se i diversi fattori proseguiranno per la giusta direzione intrapresa. Fortunatamente non sono stati riscontrati problemi di particolare entità durante la fase di maturazione e l’impatto della cimice asiatica, che tanti danni ha causato nelle ultime stagioni, quest’anno è stato decisamente più contenuto, probabilmente anche grazie al freddo del mese di maggio che ha eliminato parecchi esemplari adulti prima che questi riuscissero a deporre le uova. Insomma, in attesa che i provvedimenti di contenimento con il rilascio dell’insetto antagonista da poco adottati inizino a dare i loro frutti, a limitare i danni della cimice asiatica quest’anno ci ha pensato la natura”.
“Le notizie positive sono diverse – aggiunge Antonio Marino, tecnico corilicolo di Confagricoltura Cuneo. – Le piogge tardo primaverili, che in alcuni momenti hanno limitato le lavorazioni e gli ingressi nei corileti, hanno poi rappresentato un elemento decisivo affinché i frutti di quest’anno siano contraddistinti anche da un’eccellente pezzatura, soprattutto se raffrontati a quelli delle ultime annate. I primi raccolti a terra effettuati sulle colture precoci ci raccontano inoltre di un’umidità particolarmente bassa che favorisce la preservazione della qualità del frutto.
Le prime sgusciature di prova effettuate da chi si occupa della trasformazione del prodotto, infine, hanno evidenziato anche l’ottima pelabilità del prodotto di quest’anno. In ultimo, la conferma di un ridotto impatto della cimice asiatica fa ben sperare anche relativamente alle azioni di contenimento intraprese a riguardo, come il secondo lancio della vespa samurai”.