LA LETTERA – Le società di Promozione: “La LND ci spieghi come gestire il protocollo sanitario”

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Continua a crescere l’incertezza nel mondo del pallone piemontese, in vista della ripresa dell’attività sportiva ufficiale che, come ricordiamo, è fissata per il 13 settembre, con il debutto in Coppa Italia di tutte le compagini di Eccellenza e Promozione.

Il malumore tra le società è legato alla difficile gestione del “Vademecum” legato al protocollo sanitario predisposto dalle autorità per gestire il rischio contagi da Coronavirus all’interno degli impianti sportivi.

Già nelle scorse ore, i delegati assembleari della Lnd Piemonte-VdA si sono espressi con una lettera inviata al Presidente Mossino nella quale evidenziavano tutte le difficoltà nell’attuazione del protocollo, trovando pieno sostegno da parte di alcuni presidenti, tra cui anche Corrado Beccacini, numero uno della Pro Dronero.

Ora, una decisa presa di posizione arriva dalle società di Promozione impegnate nel prossimo girone C (il girone “cuneese-torinese”). Con un’iniziativa partita dal Villafranca, infatti, praticamente tutti i sodalizi impegnati nel girone stanno sottoscrivendo in queste ore una lettera, rivolta nuovamente al presidente del comitato piemontese, nel quale elencano le criticità a loro modo di vedere insormontabili in vista della ripresa delle attività.

Ecco di seguito l’elenco puntato presente all’interno del testo:

“- orari di arrivo secondo noi da rivedere per una migliore gestione di tutto il prepartita
(formazioni – riscaldamento dei giocatori – verifica eventuali infortuni – appelli ecc)

– concetto di certificato di sanificazione ( che sia ok garantire una adeguata pulizia,
magari anche con prodotti specifici- dichiarato dalla società, ma senza dover avere
altre certificazioni di ditte specializzate etc.. impossibili da garantire regolarmente e
soprattutto ad ogni utilizzo / gara)

– ok autocertificazione gruppo squadra, ok registro presenza con misurazione febbre,
ok mascherine ingresso/uscita, ma sugli spogliatoi che si consenta elasticità nell’uso
delle nostre strutture che tutti conosciamo ( ovviamente doccia alternata etc.. ma con
buon senso. Se si pretende di più , diventa impossibile fare attività ).

– chiarire i tempi da una gara all’altra all’interno della stessa struttura e nello stesso
giorno ( se pensano di far spalmare tutte le partite soprattutto dei settori giovanili nel
weekend in giorni ed orari improponibili, diventa impossibile)

– pubblico: ok distanza ,ok obbligatorio mascherina ,ok controllo temperatura con
igienizzazione delle mani ( ma rimarrebbe difficile dover tenere il registro delle
presenze del pubblico o altre procedure di prenotazione dei posti etc)

– autocertificazione: ok farla , ma ogni 14 giorni e solo eventualmente aggiornarla in
caso di variazioni e non una ogni volta

– il concetto di Responsabilità, che non sia ulteriormente gravoso civilmente e
penalmente rispetto alle già tante Responsabilità che gravano sulle Società

– ci chiediamo cosa potrebbe succedere se all’interno di un gruppo squadra viene
rilevato un caso di positività ( pensiamo non solo alla propria squadra, ma anche ai
giocatori che ha affrontato )

Detto questo, è importante che ognuno faccia la sua parte responsabilmente e quindi
andare avanti solo se ci sono condizioni gestibili e di buon senso, ma allo stesso
tempo efficaci per fare la nostra parte concreta nel ridurre il rischio di contagio
evitando di essere causa di un ulteriore aggravamento della situazione sanitaria dei
nostri tesserati e delle loro famiglie”.

Resta ora da capire se e come il presidente Mossino potrà soddisfare le richieste dei tanti attori coinvolti in queste intense settimane. Proprio Mossino, ieri, ha inviato, insieme a tutti gli altri presidenti dei comitati dell’Area Nord, una lettera congiunta alla LND e al SGS “con la finalità di ottenere delle risposte inequivocabili”, come si legge nel comunicato diffuso da tutti i comitati.