All’improvviso, quel format divenne straordinariamente popolare. “Cerco casa disperatamente” andava in onda sul canale satellitare Real Time, piattaforma Sky, e a partire dal 2007 seppe conquistare uno spazio speciale nell’immaginario collettivo. Non è poi passato molto tempo. O forse sì, se pensiamo a quanto sia cambiato il contesto generale. Cercare casa oggi è diventato certamente più complicato di allora. Invece in quel momento, quella trasmissione ebbe un grande e improvviso successo. C’erano sempre tre case diverse da visitare, una coppia che doveva decidere quale acquistare, un architetto che dava consigli e poi c’era lei, Paola Marella. Con il suo taglio di capelli inconfondibile, impreziosito da una ciocca bianca.
«Non avevo mai fatto televisione, come del resto gli altri protagonisti del programma. Eravamo professionisti prestati alla tv, si trattava per noi essenzialmente di di un gioco», ricorda oggi l’agente immobiliare milanese, 57 anni. Quel gioco però funzionava, due anni dopo Marella era impegnata a condurre anche “Vendo casa disperatamente” e la trasmissione andò avanti fino al 2013 con varie declinazioni. «Il format originale era inglese, ripensato per la tv italiana. Bisogna dire che nel 2017 la casa era ancora vista dagli italiani come qualcosa di accessibile, tanto che era normale sceglierla assieme all’architetto. Noi stessi ci sentivamo più vicini agli utenti, potevamo dare consigli alla portata di tutti. Le persone erano maggiormente coinvolte e potevano guardare alla possibilità di avere una nuova abitazione di qualità senza dover a tutti i costi pagare una follia. Con quella trasmissione davamo indicazioni, anche economiche, e consentivamo alle persone di trovare una soluzione reale più velocemente. Una formula che piaceva molto».
Paola Marella, in ogni caso, ha sempre continuato a svolgere il suo lavoro nel campo immobiliare. Non si è lasciata infatuare dalle luci della tv. «Sono diventata più conosciuta anche a Milano nella mia professione, dalla quale non mi sono mai separata. Oggi non c’è più la tv ma sono attiva sui social, mi piace comunicare. Mi sono dedicata al design, mi sento una divulgatrice in questo campo. Ma non parliamo di un dettaglio necessariamente costoso, ormai il design è democratico. Da quando sulla scena è entrata l’Ikea tutto è cambiato».
Ma in generale come vede il suo panorama alla luce degli effetti del Covid? «C’è una crisi che non sappiamo dove ci porterà. Avrà certamente un forte impatto. Abbiamo già visto durante il “lockdown”: un conto era vivere 24 ore in spazi stretti e limitati, un altro poterlo fare all’aperto, in giardino o su un terrazzo. In generale, crisi permettendo, credo che ci sarà una maggiore ricerca di spazi esterni, di case con balconi, terrazzi o giardini. Detto questo gli effetti negativi del Covid sono sotto gli occhi di tutti, c’è già stata una riduzione del 20 per cento per le richieste di mutui. E nelle città che erano popolate da studenti sta diminuendo il movimento degli affitti».
Eppure la ricerca del verde è una tendenza che pare ormai lanciata. «A Milano». spiega Marella, «è già una realtà consolidata. Bosco verticale? È solo un esempio. Ma più che costruire bisognerà riadattare, abbiamo un patrimonio vecchio in Italia che richiede interventi. Vanno ripensati anche gli spazi lavoro».
Con il telelavoro ci si sposterà maggiormente dalle città verso la campagna?
«Spero però che le città non muoiano, bisogna piuttosto ripensare la vita di tutti i giorni nel centro, mantenere l’equilibrio. Come vedo il futuro? Culturalmente avremo grandi cambiamenti, ma proprio per questo ci sarebbe bisogno di una classe politica all’altezza della situazione, che sappia reggere l’impatto. Perché non basta pensare alle biciclette e ai monopattini in città…».
Serve una visione?
«Esattamente. Una visione d’insieme, un progetto. Ma la politica ce l’ha? Non mi sembra. È già tanto che l’Europa ci abbia dato dei soldi, senza un progetto. In Francia o in Germania, se non altro, hanno stabilito priorità e tracciato un percorso. Da noi cosa hanno deciso? Che “andrà tutto bene”. Non basta. Perché per esempio non estendere l’ecobonus all’arredamento?».
Dove ha trascorso le vacanze Paola Marella? «In Liguria, che adoro. Ma ho fatto un salto anche a Rimini e San Marino. Ad agosto sono stata con amici a Formentera, a casa loro. Sono una a cui piace molto girare, in questo mese conto di andare in Sicilia. E poi … mio marito è piemontese, quindi faccio spesso tappa anche nelle Langhe. Con lui ci veniamo a volte anche solo per un pranzo, nei posti giusti».