La prima cosa che viene da chiedergli è: «Ma chi te lo ha fatto fare?». Quasi tremila chilometri da percorrere in bicicletta, attraversando l’Italia da Sud a Nord e affrontando 92 salite, alcune delle quali davvero dure. Giovanni Panzera, il protagonista di questa avventura, non deve neanche rispondere alla domanda: per lui parlano l’entusiasmo e l’emozione che trasmette quando descrive il viaggio che ha appena intrapreso. Una nuova sfida dopo la traversata delle Alpi dell’anno scorso, sempre in bicicletta, che lo vide impegnato in un lungo viaggio da Trieste a Montecarlo.
Giovanni, 54 anni, documentarista e viaggiatore cuneese, titolare dello studio di produzioni video-televisive Panzera Communications di Cuneo, è partito martedì 1o settembre per la seconda edizione di “Pedalando tra le aquile”, presentata martedì 25 agosto all’Open Baladin di Cuneo, di fronte a una platea di amici, curiosi e sostenitori. Presenti, tra gli altri, l’assessore allo sport del Comune di Cuneo Cristina Clerico, il presidente di Confcommercio Cuneo Luca Chiapella e l’ex presidente della Camera di commercio di Cuneo Ferruccio Dardanello.
«Devo confessarvi che sono davvero emozionato», ha esordito Giovanni Panzera, introdotto dal fratello Teresio, che lo accompagna, a distanza, anche in questa avventura. «Il 2020 è un anno molto particolare», prosegue Giovanni, «l’emergenza sanitaria scatenata dal Covid ha stravolto la vita di tutti. Avevamo in mente un altro progetto, ma di fronte alle difficoltà a me piace reagire, così abbiamo pensato a un nuovo percorso, che avesse un significato legato all’attuale momento storico. Credo che questo viaggio abbia un valore simbolico molto importante: vuole rappresentare la rinascita e la ripartenza. Detto questo, non sarà per nulla facile, perché è un percorso lungo e pieno di salite complicate». Novantadue per la precisione. In tutto i chilometri che Panzera percorrerà saranno 2.950. Dal Sud al Nord Italia, attraverso la lunga catena appenninica. Partenza da Zafferana Etnea, in Sicilia, arrivo in provincia di Cuneo, alle pendici del Monviso. «Perché ho scelto queste due montagne? L’Etna è uno dei simboli del Sud e di tutto il Paese, un luogo davvero molto rappresentativo. Il Monviso è la montagna perfetta, dove inizia il proprio percorso il fiume più importante d’Italia. Non c’era posto migliore che potesse simboleggiare la rinascita».
In mezzo 12 regioni, 34 Parchi nazionali, regionali e patrimoni Unesco, seguendo gli Appennini. Dopo la Sicilia, il viaggio di Giovanni Panzera proseguirà attraverso l’Appennino calabro, dove si estendono l’altopiano della Sila e quello lucano del Parco del Pollino, patrimonio Unesco. Quindi l’Appennino umbro-marchigiano e quello abruzzese, il Gran Sasso con il Corno Grande (2.912 metri), la cima più elevata dell’intero arco appenninico, la Maiella con la tremenda salita Blockhaus, resa celebre anche grazie al Giro d’Italia. L’ultimo tratto appenninico è quello settentrionale che comprende i pendii dell’Appennino tosco-emiliano, anch’esso salvaguardato dall’Unesco, e quello ligure, dove i profumi del mare si fondono con quelli della montagna. Prima del gran finale tappa a Cuneo, quindi ancora in quota, lungo la Valle Po, fino al Pian del re, ai piedi del Monviso, che con i suoi 3.841 è la cima più alta delle Alpi Cozie. «Un viaggio molto impegnativo», ha ammesso Giovanni Panzera, precisando: «Mi sono preparato allenandomi parecchio, anche durante il “lockdown”, utilizzando i rulli in casa. Penso che questo sia un viaggio che abbia un senso rispetto ai tempi che stiamo vivendo, perché è come un lungo abbraccio all’Italia, attraversata da Sud a Nord lungo la sua spina dorsale, gli Appennini. A volte anche attraverso lo sport si può trovare un significato simbolico importante di rinascita. La bici, inoltre, ti permette di viaggiare lentamente, dandoti la possibilità di scoprire luoghi meravigliosi, ricchi di storia e cultura, e di portare il nome del nostro splendido territorio cuneese in giro per l’Italia. Quando faccio questi viaggi, mi piace vivere il rapporto con la gente, che è curiosa, mi parla e si informa».
La lunga traversata verrà effettuata in completa autonomia: Giovanni trasporterà il materiale necessario (tenda, abbigliamento, attrezzatura video-fotografica) all’interno di un carrello trainato dalla bici.
Il progetto, che vede la Rivista IDEA come “official media partner”, è patrocinato dalla Città di Cuneo e da Confcommercio Cuneo ed è supportato da alcune realtà locali: Merlo Group di San Defendente di Cervasca, Thor tagliatronchi e spaccalegna di Busca, Punto Ciclo Conte di Beinette, che ha messo a punto la bicicletta utilizzata per l’impresa, Ancos (Associazione nazionale comunità sociali e sportive) di Confartigianato Cuneo e la birra “Nazionale” Baladin. Nel carrello trasportato dalla bici ci saranno infatti anche le materie prime utilizzate per produrre la birra “Nazionale”, che Giovanni descriverà cammin facendo, in maniera simbolica, attraversando le regioni in cui nascono questi prodotti.