Forse pensava di non essere individuato il cittadino marocchino , di 43 anni, quando ha preso l’aereo da Casablanca per entrare in Italia a bordo del volo del 4 settembre. A carico dell’uomo risultava un’ordinanza di esecuzione di custodia cautelare in carcere emessa nel 2011 emessa dalla Procura di Aosta per espiazione di un periodo residuo per pene concorrenti per reati inerenti sostanze stupefacenti.
All’atto dello sbarco dall’aereo, però il passeggero era atteso dal personale del Posto di Polizia di Frontiera dell’Aeroporto di Levaldigi che effettuati scrupolosi controlli per l’identificazione certa del passeggero, anche tramite fotosegnalamento presso la locale Questura, procedeva con il suo arresto per poi accompagnarlo presso la casa circondariale di Cuneo a disposizione dell’A.G.
Stessa sorte ad altro cittadino marocchino è capitata pochi giorni prima ad altro cittadino marocchino , di 26 anni, anch’esso proveniente da Casablanca con in carico un provvedimento di ordine di esecuzione per la carcerazione emesso sempre dalla Procura della Repubblica di Aosta. Anche in questo caso il passeggero è stato accolto dalla Polizia di Frontiera di Levaldigi che dopo averlo fotosegnalato e identificato compiutamente lo ha tradotto presso la casa circondariale di Cuneo a disposizione dell’A.G.
In quella stessa giornata veniva respinto alla Frontiera, con contestuale ritiro del permesso di soggiorno, altro cittadino marocchino, di 40 anni, viaggiante sullo stesso aereo del precedente passeggero. Il marocchino quarantenne si presentava alla frontiera sprovvisto di documento di viaggio valido per l’ingresso e la permanenza in area Schengen in quanto il permesso di soggiorno, era stato revocato dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Torino.
c.s.