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Cuneo – Movicentro, un sospetto positivo tra i migranti controllati. Il questore: “Rischia di diventare un luogo di contagio”

Dopo lo sgombero di lunedì sera, Ricifari è tornato sulla pericolosità di certi comportamenti: "Sconsiderato chi aiuta i senza fissa dimora in quell'area"

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“Il comportamento irresponsabile e criminale di qualcuno mette a rischio la salute di tutti i cittadini. Denunceremo chiunque troveremo ad assistere le persone in un luogo dove non è consentito il bivacco”. A Cuneo, la questione Movicentro si fa sempre più calda. A certificarlo sono le parole del questore Emanuele Ricifari durante un incontro con i giornalisti all’indomani dell’ennesima operazione di sgombero dell’area effettuata nella serata di ieri, lunedì 7 settembre, la dodicesima di questa estate. Sono state 38 le persone che bivaccavano identificate, controllate e allontanate, 11 sono risultate irregolari. Una ha riscontrato sintomi riconducibili ad una positività al Covid ed oggi è stata sottoposta al test del tampone.

“Solo 6 dei soggetti che utilizzavano l’area come dormitorio hanno un contratto di lavoro – ha specificato Ricifari -: gli altri sono noti perdigiorno, più volte denunciati per reati come estorsioni e rapine. Il rischio è che il Movicentro diventi un luogo di diffusione del contagio”. Di qui l’accusa a chi, “invitando le persone senza fissa dimora, che nulla hanno a che fare con i migranti della frutta, ad usare il Movicentro come dormitorio, continua a rendersi protagonista di comportamenti sconsiderati e pericolosi. Non vogliono o non riescono a comprendere il momento particolare e gli sforzi che tutti insieme, forze dell’ordine e istituzioni, si sta facendo per evitare rischi”. Le persone che bivaccano nell’area del Movicentro sono per lo più di africani, ma ci sono anche polacchi, romeni ed alcuni italiani. “Portando loro da mangiare e da bere e dando loro dei soldi non si fa altro che attirare banditi, a prescindere dalla provenienza. Tra loro c’è gente che non vuole lavorare e che da anni rifiuta anche soluzioni abitative. Lo ribadisco: il primo che troverò in quella zona a dare assistenza verrà identificato e segnalato alla Procura della Repubblica, che poi stabilirà se si tratta di un reato. Così si rischia di creare dei focolai”.

La questione Movicentro è destinata a continuare a far discutere in città, anche alla luce dell’ordinanza antibivacco emanata dal sindaco Borgna. Il questore, sull’argomento, non è intenzionato ad indietreggiare: “Preciso che le misure per la sicurezza urbana da cui ha preso spunto l’ordinanza del sindaco sono contenute nel decreto Minniti del 2017 e dunque sono assolutamente legittime. I servizi straordinari proseguiranno per tutta la settimana, ogni giorno, e non solo nella zona del Movicentro. In questa provincia nessuno ha mai fatto quanto noi per ospitare i migranti e per dare loro dignità. Non siamo dei mostri, ma qui c’è gente che non lavora e che con fughe da guerre non c’entra nulla. Un incontro per trovare delle soluzioni condivise? Sono disponibile, ma non mi è arrivata nessuna richiesta e non credo che queste persone vogliano confrontarsi. Io sarei ben lieto di mostrare loro i numeri e spiegare caso per caso come stanno le cose”.