Gentile allegro chirurgo, mi sa che il “lockdown” a cui devo sottostare io sia più stringente di quello degli altri, dal momento che la chiusura che mi devo imporre è anche quella della lampo dei pantaloni a fini copulatori, a meno che non decida di cambiare fidanzato. Ho 25 anni e da 4 sto con un ragazzo (il mio primo vero “fidanzato”) tanto dolce e gentile quanto disinteressato al sesso. Siamo studenti universitari in città diverse (io a Torino, lui a Genova) e in effetti non abbiamo tantissimi momenti per noi. Viviamo in città non proprio vicine e abbiamo orari poco conciliabili: a eccezione dei fine settimana e del periodo delle vacanze, il nostro legame si basa su telefono e internet. Il venerdì sera lo trascorriamo di solito a casa mia o sua (dei mei o dei suoi, in verità, visto che entrambi viviamo con i genitori) guardandoci un film o cose del genere; il sabato usciamo a turno con gli amici miei oppure suoi e la domenica vola via in un attimo, visto che il suo treno per Genova parte alle 5 del pomeriggio.
Ciò nonostante di opportunità per ritagliarci un momento di intimità ne abbiamo avute, ma lui si è sempre tirato indietro. O, meglio, arriva sino a un certo punto e poi, sul più bello, si blocca, tornando a essere “solo” affettuoso. I primi mesi non ho dato troppa importanza alla cosa, anche perché non volevo passare per una ragazza interessata soprattutto a quell’aspetto, poi ho iniziato a farmene una colpa, pensando di essere io a non essere abbastanza desiderabile. Lui mi ha rassicurato, dicendo che non dipende da me. Penso a cosa possa bloccarlo e non mi pare ci siano complicazioni di alcuni tipo, ci vogliamo bene e abbiamo uno splendido rapporto. Perché tagliare fuori una parte tanto bella della vita di coppia? Gli ho chiesto di consultare chi si occupa di problematiche simili, ma lui dice che a 24 anni si vergogna di dire di non aver ancora avuto rapporti, tanto più per scelta sua.
Alessandra (Asti)