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«Evento di valore per l’intero territorio»

Con la nuova Douja d’Or, ai nastri di partenza, Asti e il Monferrato riscoprono il piacere di ospitare manifestazioni dedicate ai grandi vini

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Tutto è pronto per la Douja d’Or 2020 che partirà domani, venerdì 11 settembre, per poi concludersi il 4 ottobre. Quattro weekend ad Asti tra i grandi vini piemontesi e la peculiare identità̀ del Mon­ferrato: un evento “diffuso” che vede il vino protagonista, portabandiera del territorio patrimonio Unesco. La Camera di commercio di Asti con la sua azienda speciale, Piemonte Land of Perfection e Fondazio­ne Asti Musei, con l’attiva collaborazione e il sostegno delle principali realtà̀ pubbliche e private locali, puntano in questa particolare edizione su una “nuova” Douja d’Or per sostenere l’economia dell’intera filiera enogastronomica astigiana e piemontese.

IDEA ne ha parlato con Filippo Mobrici, vicepresidente di Pie­monte Land of Perfection con delega allo sviluppo del Progetto Douja D’Or 2020 e presidente del Consorzio di Tutela della Barbera, Vini d’Asti e del Monferrato.

Presidente Mobrici, una Douja nuova, se vogliamo, necessariamente differente a causa del Covid. Quali le novità salienti dell’edizione 2020?
«Le condizioni attuali, con la necessità di prevenire eventuali forme di contagio, ci hanno obbligato a pensare a un “format” diverso rispetto a quello delle edizioni passate. Il non poter “raccogliere” i campioni per l’assaggio e le degustazioni, ca­ratteristica del nostro concorso nazionale, ha dato origine a una manifestazione più prolungata, articolata, che si snoderà su quattro fine settimana. As­solu­tamente significativo e non trascurabile l’impegno che porterà la nostra Douja a essere, in Piemonte, il primo evento del vino dal vivo, aperto al grande pubblico, dopo il periodo di “lockdown”. Certo, dal punto di vista organizzativo questa scelta ha richiesto un’ampia collaborazione e se vogliamo anche il superamento dei confini provinciali…».

Non è infatti un caso che la kermesse si concluda il 4 ottobre passando idealmente il testimone alla Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba…
«Abbiamo cercato di immaginare una manifestazione del territorio di Langhe, Roero e Mon­ferrato e per il cuore dell’area riconosciuta patrimonio Une­sco, mettendo al centro la sinergia necessaria per promuovere l’intero Piemonte. Un mese di appuntamenti sono un concreto gesto di promozione che vedrà coinvolte direttamente anche le imprese vitivinicole, la ristorazione e l’accoglienza. Si tratta, insomma, di un forte segnale di vicinanza a tutto il comparto enologico piemontese e nazionale. L’edizione 2020 mette nuovamente il vino al centro della scena, protagonista e “fil rouge” in diverse iniziative che si svolgono ad Asti e nel Monferrato, con una prospettiva e visione di valorizzazione regionale, ormai im­prescindibile in una logica di pro­mozione turistica che sappia guardare al futuro».

“Il vino, il cibo, la cultura, il Monferrato” è il sottotitolo scelto per questo evento che racchiude molte anime d’eccellenza, oltre a prestigiose collaborazioni, vero?
«Essendo un evento articolato, molte sono le peculiarità che lo contraddistinguono. Piemonte Land of Perfection, che raggruppa i Con­sorzi di tutela dei principali vini piemontesi, allestirà un grande stand in piazza San Secondo, molto più esteso e innovativo rispetto al passato. A Palazzo Ottolenghi, nel “Salone degli Specchi”, si svolgeranno momenti di “storytelling” sul Vermut mentre sarà lo chef Alessandro Borghese, Ambassador dell’Asti Docg, a occuparsi di preparare le cene che saranno servite nel cortile del Palazzo. Nei quattro weekend dell’11, del 18 e del 25 settembre e del 2 ottobre, sono previsti ad Asti, in orario serale, “live tasting” nelle eleganti piazze della città, “masterclass” nei palazzi storici e un nuovo palinsesto di iniziative culturali, artistiche ed enogastronomiche che, durante il giorno, coinvolgeranno anche l’intero Mon­ferrato astigiano. Inoltre Palazzo Alfieri sarà la sede del percorso sensoriale, accompagnato da specialità food, proposto dal Consorzio di Tutela della Barbera, Vini d’Asti e del Monferrato. Eventi, e ci tengo a ribadirlo, pensati nel pieno rispetto delle norme sanitarie legate al coronavirus Covid-19».

Le manifestazioni del nostro territorio sono da sempre un momento di tradizione e di festa e celebrano la conclusione del momento della vendemmia. Come giudica quella dell’anno in corso?
«Il clima è stato un po’ bizzarro e ci ha fatto sospirare e palpitare, ma la natura ha proseguito il suo corso, garantendoci uve di eccellente qualità che, nel caso di un settembre soleggiato, non potranno che regalarci grandi vini. Preziosi nettari che saranno per il Consorzio di Tutela della Barbera, Vini d’Asti e del Monferrato il fulcro di momenti di degustazione specializzati con oltre venti giornalisti, “influencer” e importatori, ospiti del territorio astigiano. Per fine ottobre sono previsti altri incontri con operatori del Nord Europa e, in particolare, di Danimarca, Svezia e Nor­vegia, oltre alla partecipazione, sempre in continuità con un andamento sanitario prudente e attento, al Merano Wine Festival. Avremo in questo contesto un nostro spazio dedicato, che rappresenta un ulteriore tassello per promozionare un territorio di cui siamo fieri ambasciatori nel mondo».