Vedere con la cataratta equivale a vedere attraverso una finestra opaca: gli oggetti sono offuscati, i colori sbiaditi, la vista notturna difficile. Tutto ciò accade perché, con l’avanzare dell’età, il cristallino, lente principale del nostro occhio che mette a fuoco le immagini sulla retina, diventa sempre più opaco. Questa opacizzazione ci porta a vedere annebbiato ed incide negativamente su molte attività quotidiane: leggere, guardare la tv, cucinare, guidare, ecc.
Essendo la cataratta trattabile solo attraverso intervento chirurgico, e poiché tale ambito è continuamente al centro di importanti innovazioni tecnologiche, abbiamo cercato di approfondire l’argomento con alcuni degli oculisti del Centro Abax di Cuneo, struttura altamente specializzata in tutta la chirurgia dell’occhio.
Dott. Del Monte, in Italia ogni anno vengono eseguiti oltre 650mila interventi di cataratta; esiste un unico tipo di chirurgia oppure oggi la scienza ci permette di scegliere?
Fino a qualche anno fa esisteva un’unica possibilità, ovvero l’intervento eseguito interamente dalla mano del chirurgo. Con l’aiuto del bisturi si effettuano due incisioni manuali sulla cornea e una sulla capsula del cristallino; tramite l’uso di ultrasuoni, si va poi a frammentare il cristallino opacizzato, a rimuoverlo e quindi a sostituirlo con una lente artificiale che permette al paziente di ritrovare una vista nitida.
Tuttavia, oggi l’innovazione ci consente di offrire al paziente un’alternativa più rapida, sicura, precisa, indolore e con tempi di guarigione più rapidi. Parliamo della chirurgia con laser a Femtosecondi, l’ultima evoluzione dell’intervento di cataratta.
Dott.ssa Perno in che modo la chirurgia con laser a Femtosecondi è più sicura e precisa?
Utilizzare il laser, anziché il bisturi, per effettuare i tagli sulla cornea e sulla capsula del cristallino aumenta la precisione di tali tagli e ne diminuisce la dimensione, riducendo così l’insorgenza di astigmatismo post operatorio e garantendo rapidi tempi di recupero visivo.
Il Femtolaser, utilizzando una luce con impulsi della grandezza di pochi micron e di brevissima durata, consente inoltre un’accuratezza non raggiungibile dalla mano umana, anche nella rimozione della capsula che riveste il cristallino: con il laser si riesce a creare un’apertura estremamente centrata e simmetrica che permette un migliore posizionamento della nuova lente e, quindi, risultati decisamente più prevedibili. Si utilizza il Femtolaser anche per frammentare il cristallino, con l’ulteriore vantaggio di ridurre la quantità di ultrasuoni utilizzati; un aspetto importante poiché questi ultimi sono dannosi per le strutture oculari.
La sostituzione del cristallino opacizzato non risolve tuttavia problemi di vista legati ad altri difetti visivi come astigmatismo o presbiopia; è corretto dott. Caramello?
No in realtà non è corretto. Tutto dipende dal tipo di lente intraoculare (IOL) che viene impiantata in sostituzione del cristallino naturale. Le lenti che chiamiamo “base” per la cataratta permettono di far riacquistare una buona capacità visiva solo da lontano. Per chi è astigmatico o presbite sono oggi disponibili delle lenti ad alta tecnologia specifiche per l’astigmatismo, per la presbiopia o addirittura per entrambi che, oltre a migliorare la vista da lontano, consentono anche di risolvere il problema di vista legato a questi difetti: la nitidezza da lontano per quanto riguarda l’astigmatismo e la vista da vicino per quanto riguarda invece la presbiopia.
Dott. Leto, è quindi davvero così semplice liberarsi di cataratta e occhiali?
Sì, è semplice e rapido, non bisogna dimenticare l’importanza del supporto che l’oculista deve fornire al paziente per scoprire, in funzione dell’età e delle problematiche riscontrate, quali sono le opzioni disponibili, e soprattutto preferibili, per permettere al paziente di eliminare definitivamente gli occhiali. Per ottimizzare il risultato è infatti indispensabile uno studio dell’occhio molto approfondito con accertamenti completi e di vario tipo. Presso il Centro Abax per esempio abbiamo messo in piedi un particolare percorso di esami strumentali, specifici per la cataratta, volto ad individuare la soluzione chirurgica più idonea per il paziente e per le sue esigenze.