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Locali e mezzi sanificati con l’ozono

Consegnati a Savigliano 26 apparecchi, ora alla disponibilità di nosocomi ed enti

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Presso la Società di mutuo soccorso di Savigliano sono stati consegnati gli apparecchi di sanificazione a ozono per ambienti e automezzi destinati agli ospedali di Saluzzo, Savigliano e Fossano, ma anche a case di riposo ed enti di volontariato. Le strumentazioni, per un totale di 26 apparecchi, dal costo di 480 euro l’uno, sono state acquistate grazie ai fondi raccolti dalle associazioni promotrici, gli “Amici dell’ospedale di Savigliano”, “Cuo­re in men­te Aps”, “Amici del cuore di Fossano” e “Of­ficina delle i­dee di Saluzzo”, che già nella fase iniziale di emergenza sanitaria si erano adoperati per fare in modo che il personale dei nosocomi non si trovasse a do­ver affrontare una cronica mancanza di disponibilità di mascherine, guanti e gel disinfettante.

Ha spiegato Baldassarre Do­ron­zo, direttore di cardiologia dell’Asl Cn1: «Il Covid-19 non è scomparso, ma ci aspettiamo un’eventuale seconda ondata diversa la prima, che ci ha colti impreparati. Se accadrà saremo in grado di gestirla meglio, intanto però occorre ritrovare una nuova normalità e questi diffusori di ozono sanificanti permettono di ridurre i tempi e quindi aumentare l’efficienza».

Ugo Mila­nesio, tecnico Asl ha illustrato il corretto utilizzo degli apparecchi e delle varie tipologie di sanificazione da utilizzare per rendere il più possibile asettici i vari ambienti o automezzi in uso.

«L’utilizzo di questa apparecchiatura», ha spiegato l’esperto, «non esenta dalle operazioni di disinfezione e di pulizia. Una volta effettuate pulizia e disinfezione si può dare avvio all’intervento di sanificazione. Le norme di sicurezza che occorre rispettare prevedono come prima cosa che, una volta entrati nel locale, si chiudano tutte le aperture, quindi si attacchi l’apparecchiatura e si esca. A quel punto, nessuno deve entrare nel locale durante tutto il tempo di funzionamento della macchina perchè la produzione dell’ozono è tossica». «Se il dispositivo rimane in funzione facciamo il caso, per un’ora», commenta ancora Milanesio, «si attende almeno 15 minuti e si arieggia il locale. Dopo 10-15 minuti si può entrare e sostare nei locali senza problemi. Il consiglio è di effettuare tale operazione alla sera, quando non c’è più personale che deve andare a operare nelle sale sottoposte a sanificazione».

I sanificatori sono stati consegnati: al sindaco Valerio Oderda, nel numero di tre, per le case di riposo e strutture di volontariato di Racconigi; al sindaco di Cavallermaggiore, Davide San­nazzaro, per le associazioni della città; una a Giuseppe Lamberto, presidente della casa di riposo “San Giorgio” di Cavallermaggiore; una a E­do­a­r­do Pellissero, presidente casa di riposo “Don Rolle” di Marene, tre a Fossano tramite l’associazione “Amici del cuo­re”, una a Egidio Boglione, presidente della casa di riposo “Fratelli Ariaudo” di Levaldigi. In precedenza erano già stati consegnati un apparecchio alla casa di riposo “la Madonnina” di Sa­vigliano, uno all’associazione “Auser” di Savigliano e uno alla casa di riposo “Airone” di Manta.