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«provo gioia ad emozionare con la musica»

Il cantautore di Barge Andrea Cardia descrive la felicità di trasformare i sentimenti in canzoni

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La musica ha mille sfac­­cettature colorate, proprio come in­nu­merevoli sono i momenti in cui ci affidiamo a essa per far trovare conforto alle nostre emozioni: dalle occasioni più felici a quelle malinconiche, senza pensare a quante volte ci immedesimiamo nelle parole di una determinata canzone per descrivere un preciso momento della nostra vita. È proprio confrontandosi con situazioni di questo tipo che ha sviluppato la propria passione Andrea Cardia, cantautore bargese con un amore incondizionato per la musica in tutte le sue forme.

Andrea, quando si è avvicinato al mondo della musica?
«Da piccolino. Quando avevo all’incirca sei anni mi affascinava la chitarra: mio padre decise di assecondare la mia passione ovvero la chitarra, iscrivendomi a un corso per bambini».

Suo padre ha quindi giocato un ruolo fondamentale…
«Sì, è stato colui che mi ha trasmesso l’amore per la musica. Lo sentivo suonare e mi affascinava. Posso dire di essere legato al mondo musicale fin dalle prime note che ho ascoltato».

Quali stati d’animo intende trasmettere con le sue canzoni?
«Cerco di trasmettere emozioni. Con i miei brani, che spesso parlano d’amore, ho la sensazione di riuscire a rappresentare situazioni che possono consentire a ciascuno di esprimersi al meglio o, comunque, di immedesimarsi nelle parole cantate».

Ha un luogo “speciale” presso il quale si reca per raccogliere le idee e scrivere canzoni?
«No, a volte, trovo le parole “giuste” in posti stranissimi. Qualcuno sorriderà ma il ritornello de “Il silenzio della notte” è nato… sotto la doccia. Ciò è un’ulteriore dimostrazione del fatto che la musica occupi i miei pensieri a 360 gradi».

C’è un artista in particolare che ispira le sue creazioni?
«Grazie ai miei genitori, sono cresciuto ascoltando bella mu­sica. Mi sono affacciato al mon­do sulle note di Vasco Rossi, An­­to­nello Venditti e Lucio Bat­tisti. Ispirato da questi “maghi” del­la musica italiana, so­no par­tito per la mia sfi­da. Il cantante che con buone probabilità mi ha definitivamente convinto a intraprendere questo percorso è stato Cesare Cre­monini».

Qual è il segreto per arrivare al cuore del pubblico?
«Quando canto, che sia sul mio divano da solo o sul palco davanti ad altre persone, provo sempre le stesse sensazioni dentro di me: emozione, rabbia e gioia. Tutto ciò che scrivo è legato alla mia vita: esperienze positive che ho vissuto, mo­men­ti tristi e difficili che sono riuscito a superare o, semplicemente, episodi che mi hanno particolarmente segnato».

La musica è diventata il suo lavoro?
«Purtroppo non ancora: nella vita lavorativa faccio tutt’altro, ma la musica è sempre nei miei pensieri. Non esiste giorno in cui non prenda in mano la chitarra o scriva qualche strofa. Spesso queste creazioni istintive vengono cestinate, ma per me l’essenziale è tirare fuori ciò che ho dentro, far scorrere i miei pensieri: in questo modo mi sento libero».

Quello della musica è un mondo meritocratico?
«No, per niente. Oggi è più facile fare successo proponendo musica “trap”, piuttosto che sfondare con altri generi: questo perché le nuove generazioni preferiscono questa musica, che non rientra proprio nelle mie corde. Detto ciò, è giusto che ognuno si esprima con il proprio stile e, pertanto, non critico chi opta per questi generi musicali».

Lei si immagina a cantare tra i “grandi” della musica?
«Ci penso eccome: difficile non farlo e non far volare i pensieri in quella direzione, anche perché si cerca di puntare sempre più in alto, senza comunque lasciarsi ossessionare. Anche nel mio piccolo, quando chi ha ascoltato le mie canzoni mi riferisce di essersi emozionato, pro­vo una grandissima soddisfazione».

I “talent show” potrebbero aiutarla a realizzare il suo sogno? Ha già avuto modo di partecipare a concorsi riservati alle “promesse” della musica?
«Sì, nel 2018 ho partecipato alle selezioni per Sanremo giovani raggiungendo la semifinale nazionale: un’emozione un­ica e indescrivibile, non tanto per il luogo affascinante nel quale mi trovavo, ma per la sensazione di poter raggiungere migliaia di persone con la mie canzoni, con la mia musica. È stata una cosa davvero grande che porterò sempre nel mio cuore».

Che progetti ha per il futuro?
«Mi piacerebbe pubblicare un album completo. Le canzoni ci sono già devo solo scegliere quali lasciare fuori e quali inserire: una selezione per nulla facile, in quanto ogni canzone rappresenta e racconta un pezzetto di me».