Sabato 19 settembre si svolgerà a Pontechianale, in alta Valle Varaita, un incontro commemorativo in occasione dei cinquant’anni dall’apertura della strada del Colle dell’Agnello.
L’evento è organizzato dall’Unione montana Valle Varaita e dal Consorzio Bim del Varaita per ricordare l’impresa che rese possibile il transito con veicoli a motore di un valico, il terzo più alto d’Europa dopo l’Iseran e lo Stelvio, percorso nei secoli passati da pellegrini, pastori, soldati, contrabbandieri e, in anni più recenti, dai valligiani che si recavano in Francia a cercare lavoro.
La giornata prevede un incontro tra delegazioni di amministratori italiani e francesi alla sommità del colle con l’obiettivo di rinsaldare i legami di collaborazione e amicizia che, già sul finire degli Anni ’60 del Novecento, furono il collante grazie al quale si riuscì a portare a termine la realizzazione della strada.
Contestualmente verrà presentato il libro “Colle dell’Agnello, una strada appesa al cielo”, pubblicato in occasione del sentito anniversario.
L’appuntamento è previsto alle 10. Interverranno, tra gli altri, il presidente dell’Unione montana Valle Varaita Silvano Dovetta e il presidente del Consorzio Bim del Varaita Marco Gallo, oltre che Christian Laurens e Michel Mouron, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Office de tourisme du Guillestrois et du Queyras; sarà inoltre presente un delegato del comune di Molines-en-Queyras.
Successivamente, alle 11, presso il salone dell’Hotel Chalet Seggiovia di Pontechianale, si terrà la presentazione del volume curato da Gianpiero Boschero, Giampaolo Testa e Lorenzo Francesconi e pubblicato da Fusta editore di Saluzzo per celebrare la significativa ricorrenza. Al termine verrà proposto un buffet.
«È passato esattamente mezzo secolo dall’apertura della strada del colle», rimarca il presidente dell’Unione montana Valle Varaita Silvano Dovetta, «e la nostra valle ha vissuto alterne vicende, dallo spopolamento al boom edilizio fino a questa nuova fase di crescita e sviluppo sostenibile nella quale il turismo si sta rivelando sempre più risorsa imprescindibile e collegata alla cooperazione internazionale. Oggi abbiamo il compito di salvaguardare quell’opera, di lavorare per la manutenzione della strada e per ampliarne il periodo di apertura, sfidando i 2.744 metri di quota del colle e le condizioni meteorologiche tipiche dell’alta montagna».
«Da presidente del Bacino imbrifero del Varaita, desidero sottolineare», precisa Marco Gallo, «come l’Agnello sia stato voluto e realizzato proprio dal Bim cinquant’anni fa. Il Colle rimane tutt’oggi l’opera più significativa e rilevante per il territorio ed è emblematica della determinante importanza di questo ente pubblico, formato dai 13 comuni della Valle Varaita e fondato nel 1956 a Busca».
Voglio cogliere questa occasione per ricordare amministratori lungimiranti come Paolo Albonico e tecnici come Romolo Bignami e Angelo Valmaggia, senza i quali l’idea di progettare e realizzare la strada del Colle dell’Agnello non avrebbe mai visto la luce».
Meta e punto di passaggio di eventi sportivi di rilevanza internazionale il Colle dell’Agnello è una risorsa turistica ed economica preziosa per tutto il territorio.
Al Colle dell’Agnello una strada unica
Un incontro “in quota” e un libro celebrano i cinquant’anni dell’importante infrastruttura