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I Consorzi del Bra e del Raschera sempre più vicini alle generazioni future nel rinnovo delle tradizioni

Domenica 27 settembre a Scarnafigi verranno premiati i nati del 2019 di Frabosa Soprana, Ruffia e Scarnafigi

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Non smettere mai di guardare al futuro partendo dalle salde tradizioni delle nostre terre che ancorano le materie prime a quei concetti di buono e genuino che non devono essere mai dati per scontati. I Consorzi del Bra e del Raschera sono da sempre in prima linea non soltanto quando si parla del connubio tra genuinità e gusto ma anche quando il punto di partenza è il legame con il territorio in cui due dei formaggi più amati hanno origine. L’importanza di tener salde le radici e viva la connessione con la terra vera e propria è uno dei motori che hanno spinto i Consorzi a impiegare tutta la fiducia e l’impegno possibili in una premiazione che di solito aveva luogo in occasione della Fiera di Primavera a Scarnafigi. Se le circostanze avverse hanno obbligato a rimandare l’evento, la scelta di omaggiare i nati del 2019 di Frabosa Soprana, Ruffia e Scarnafigi con una forma di Bra per i bambini e di Raschera per le bambine è soltanto scivolata di qualche mese: anziché nel bel mezzo della fioritura primaverile si terrà tra i colori autunnali, domenica 27 settembre alle 9.15 a Scarnafigi (Città dei Formaggi) sotto l’ala comunale, in occasione della Festa del paese. «Siamo fieri e orgogliosi di poter replicare anche quest’anno un momento che rappresenta per noi e per i principi in cui crediamo un valore fondamentale» commenta Franco Biraghi Presidente del Consorzio di Tutela del Bra e del Raschera. «Il Coronavirus ci ha posti di fronte all’obbligo di riorganizzarci e così abbiamo fatto. La nostra decisione di riprogrammare il prima possibile questo importante appuntamento, tenendo ovviamente conto delle normative di sicurezza, è sintomatico di quello che una simile premiazione rappresenta per noi: la possibilità per le generazioni di domani di crescere con prodotti simbolo delle terre che le circondano e nelle quali dobbiamo continuare a investire». L’enogastronomia è, infatti, uno dei principali poli attrattivi della Granda che affascina i turisti con le sue bellezze paesaggistiche insieme a quelle eccellenze che l’hanno resa un punto di riferimento imprescindibile nell’agroalimentare. Simili peculiarità se, da un lato, attraggono chi non conosce questi luoghi, dall’altro costituiscono una sicurezza per chi abita le sue terre, i cui colori e profumi simboleggiano a pieno titolo il concetto di sentirsi a casa. Ecco perché è fondamentale che anche le generazioni future siano aiutate a sviluppare un legame destinato a diventare un punto di riferimento, sia che si tratti di una veduta autunnale delle colline o dell’appagamento che si prova quando si gusta un pezzo di Bra e di Raschera. Due Dop completamente diverse, caratterizzate da sentori inconfondibili che le contraddistinguono in purezza o all’interno di svariate ricette. La versatilità di questi formaggi è uno dei loro maggiori punti di forza: come finger food, nella mantecatura di risotti, nel condimento di gnocchi (piatto piemontese per eccellenza) fino ad approdare alla pizza: declinazioni intriganti che si accompagnano ad accostamenti audaci e originali, come la crema al Bra duro e peperone, presentata in esclusiva alla Fiera del peperone di Carmagnola, tutte legate dalla schiettezza di sapori che ci rimandano a una genuinità che profuma di pascoli, aria pulita e artigianalità. Quella maestria che porta alla produzione del Bra (tenero e duro) e del Raschera, due Dop che sono più che semplici formaggi: «Mi piace pensare che siano un buon auspicio per le generazioni di domani» conclude Franco Biraghi «una boccata di fiducia e speranza, impreziosita da sentori che, siamo sicuri, accompagneranno per mano questi bambini, svelando poco per volta tutte le possibilità che la nostra terra è in grado di offrire loro».

Articolo a cura DI linda Arnaudo