Riconoscere e affrontare i problemi ambientali richiede un precendente step, ovvero riflettere sul linguaggio degli individui aprendone le menti. Così, ieri sera, 18 Settembre, ha avuto luogo il secondo appuntamento della rassegna di CIRCONOMIA Festival dell’Economia Circolare e delle Energie del Territorio, proponendo il tradizionale tema L’ecologia delle Parole.
Ad intervenire, ponendosi l’obiettivo di costruire un rapporto diverso tra uomo e natura, tre personaggi provenienti da studi ed impieghi differenti tra loro. La scienziata e virologa Ilaria Capua che, in questo momento, lavora alla trasmissione delle malattie dagli animali all’uomo. Tino Cornaglia, imprenditore e Presidente di Banca d’Alba (sede dell’incontro) e il filosofo Vito Mancuso.
A causa della pandemia appena trascorsa, i percorsi degli uomini stanno mutando e, probabilmente, non saranno gli stessi. A tal proposito, secondo l’opinione della Dottoressa Capua, è giunto il momento di pensare concretamente al cambiamento climatico e, aggancciandosi alla metafora dell’acquario, ha argomentato come tutti gli elementi presenti al suo interno siano connessi.
Il discorso, in seguito, si sposta sul territorio locale, dove Banca D’Alba opera e, nel corso dell’accaduto, non ha mai sospeso la propria attività nonostante i timori. L’impatto ricevuto ha fatto sì che si potesse, oltre a mettere in sicurezza le imprese, fornire sostegno ai collaboratori che, come afferma il Presidente Cornaglia, non sono mai venuti a meno al loro dovere. Dopodiché, con la ripresa, è stato possibile offrire anche un ulteriore aiuto economico alle sue terre.
“Per il tema che stiamo affrontado, ritengo che il termine più importante sia: salute – afferma Cornaglia – perché il suo impiego si può collocare in svariati campi: dal corpo umano all’economia di un paese, ma anche solidarietà e sostenibilità rimangono i capisaldi per una maggiore crescita”