Intesa Sanpaolo estende la moratoria alla rete Ubi Banca

Oltre 23.000 i finanziamenti sospesi per oltre 3,6 miliardi di debito residuo a 4 mesi dal lancio dell’iniziativa del Gruppo

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Erogati 2,6 miliardi a sostegno del turismo
Intesa Sanpaolo, una delle più solide e profittevoli banche europee che offre servizi bancari commerciali, di corporate investment banking, di gestione del risparmio, asset management e assicurativi. annuncia l’estensione della moratoria fino a 24 mesi per le imprese del turismo anche alle imprese clienti della rete Ubi Banca.
La sospensione può essere richiesta entro il 30 settembre. L’iniziativa segue il pacchetto di soluzioni varato dalla prima banca italiana per le aziende del settore e dell’indotto in piena emergenza sanitaria con misure straordinarie.
In questi mesi il Gruppo ha erogato al settore 2,6 miliardi di credito e, in particolare, a quattro mesi dall’introduzione della moratoria sui finanziamenti sono già oltre 23.000 le imprese clienti che vi hanno aderito, con un ammontare del debito residuo che supera i 3,6 miliardi di euro. Grazie alla integrazione di Ubi Banca all’interno del Gruppo Intesa Sanpaolo, avviata fin da subito sotto il profilo commerciale e che prosegue con rapidità, oggi potranno beneficiare di questa possibilità anche le 20.000 imprese clienti di Ubi che appartengono a questo settore così importante per il Paese e così duramente colpito dagli effetti della crisi pandemica.
Inoltre, sono a disposizione dei clienti del settore del turismo di UBI le misure a sostegno della liquidità e degli investimenti fino a un massimo di 72 mesi, con un preammortamento che potrà arrivare sino a 24 mesi attraverso la garanzia messa a disposizione da Fondo di Garanzia o Sace.
L’estensione è parte integrante delle misure straordinarie già avviate da Intesa Sanpaolo a sostegno dell’economia, delle imprese e delle famiglie italiane nel corso del 2020 e prevede il coinvolgimento di tutte le principali organizzazioni imprenditoriali del segmento turistico-ricettivo in Italia – Federalberghi, Confcommercio, Federturismo, Federterme, Confindustria Alberghi, che hanno condiviso l’urgenza e la necessità di attivare soluzioni dedicate.