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L’ultimo saluto a Egidio Invernizzi

Il morettese d’adozione è stato uno dei padri delle Latterie Inalpi, frutto della sua capacità di agire sempre con intraprendenza e coraggio

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Dopo una vita ricca di gioie e soddisfazioni, costruita e vissuta con passione, de­dizione e determinazione, Egidio In­ver­nizzi ha concluso la sua esperienza terrena.

Un uomo che ha mai scelto strade semplici: dove molti si sarebbero fermati e accontentati, lui ha saputo ascoltare il suo cuore e, certo delle sue capacità, ha fatto scelte in controtendenza, perfino rivoluzionarie. Guidato da valori so­lidi, ha avuto due grandi amori che lo hanno accompagnato lungo tutta la vita: la sua famiglia e il lavoro.
Proveniente da una delle più antiche e storiche famiglie lattiero casearie della Valsassina, Egidio Invernizzi, è uno dei padri fondatori di Latterie Inalpi, azienda lattiero casearia piemontese. Un uo­mo che ha saputo gettare il cuore oltre l’ostacolo, lungimirante che, andando oltre il mero guadagno immediato, ha contribuito a rendere il territorio cuneese unico, ricco e riconosciuto nel mondo.
Egidio Invernizzi, nato nel 1937 ad Ozzero, in provincia di Milano, eredita l’amore per l’arte casearia dai nonni paterni, con cui trascorreva le estati tra i pascoli in alpeggio. Fin dall’infanzia, osserva, lavora e apprende quel meraviglioso mestiere che trasforma il buon latte in gustoso e apprezzato formaggio. Già a 16 anni è incaricato di raccogliere il latte degli allevatori, con un furgoncino piuttosto datato. Le giornate sono lunghe e molto faticose, ma il giovane E­gi­dio è determinato: l’ambizione di una crescita professionale è il suo unico obiettivo. Terminata ragioneria si iscrive alla scuola Lattiero casearia di Lodi pagando la retta di tasca propria con quanto guadagna in durissime estati di lavoro. Vuole acquisire una so­lida competenza tecnica e, ben presto, valica i confini lombardi: Olanda, Dani­marca, Baviera e perfino il Ca­nada, sono i luoghi in cui matura importanti esperienze lavorative.
A 25 anni, con un curriculum di tutto rispetto, per Egidio non è difficile essere assunto alla Locatelli, in uno stabilimento a pochi chilometri da Lodi. Il suo arrivo a Moretta è davvero fortuito e legato all’acquisizione di Locatelli da parte di Nestlè. Un evento che segnerà la sua vita in modo definitivo. Arriva nella provincia di Cuneo, con la mansione di capo laboratorio e si innamora di Anna Sapino, sua futura moglie. La permanenza, nel bel territorio ai piedi del Monviso, dura una manciata di mesi, Egidio viene inviato dall’azienda nella sede svizzera di Orbe per un corso di formazione, lo porta a termine con un ottimo punteggio ed è nominato direttore di stabilimento a Soncino.
Il sogno si è realizzato. Il giovane ragazzo che raccoglieva il latte con un vetusto furgoncino e che lavorava duro in alpeggio, ha raggiunto il suo obiettivo. Vive con Anna, giovane sposa che aspetta il primo figlio, in una bella villetta, che hanno appena acquistato, ad Orzi­nuovi. All’apparenza ha tutto quello che ha sempre desiderato e per cui ha tanto lavorato e studiato. Ma qui entra in gioco la grande capacità di Egidio di capire ciò che vuole davvero dalla vita. Il suo spirito libero e la forte vocazione imprenditoriale, mal si adattano al rigido sistema dell’azienda svizzera, ma più in generale a quello di una grande organizzazione e, senza pensarci un momento, decide di rimettere mano alla sua vita: ritorna a Moretta.
Nel 1966, con un capannone e un camioncino la ditta Egidio In­ve­r­nizzi, apre i battenti. Le sue uniche ricchezze sono l’indubbia e so­stanziale esperienza e tanta voglia di fare, accompagnate anche dall’entusiasmo di un’unione e una collaborazione familiare non
co­mune. Egidio con la moglie Anna, con Wanda, sorella di Anna e il cognato, Silvano Barattero, danno vita a quello che è il germoglio della storia recente di Inalpi, oggi una solida realtà industriale, conosciuta e presente sul territorio piemontese, in Italia e a livello internazionale. L’essenza del suo spirito si ritrova negli indelebili ricordi che accompagnano Ambrogio Invernizzi, presidente di Inalpi Spa: «Quando eravamo bambini, io e i miei fratelli Pierantonio e Giovanni, seguivamo la mamma in azienda nei giorni di vacanza scolastica. Da piccoli giocavamo in uno spazio creato per noi, poi, da più grandicelli, venivamo incaricati di svolgere piccoli lavoretti manuali. Abbia­mo incominciato da subito a re­spirare i profumi e gli aromi di un mondo che per noi è vi­ta».
«Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa a quale porto approdare», questo è il motto che guida la famiglia Invernizzi. E rispecchia appieno la personalità e la vita di Egidio: lui ha sempre saputo qual era la sua direzione, lui, assieme alla moglie Anna, a Wanda e Silvano, e con Ambrogio, Pierantonio, Giovanni, Marco e Mauro, che sono rimasti sempre al suo fianco, ha tenuto la barra del timone familiare e aziendale, ma ha avuto anche la grande capacità, di trasmettere il suo sapere alle generazioni successive, infondendo in loro coraggio e consapevolezza, doti messe a frutto per fare di Inalpi una moderna industria internazionale.
Se ne va un uomo per bene, ma qui, a noi, rimangono i valori etici, la passione e l’impegno che lo hanno sempre guidato e che continueranno a vivere e crescere nella sua famiglia e nella sua azienda: quel sogno che è diventato realtà tanto tempo fa.
Alla moglie, ai figli e ai cari di Egidio Invernizzi giungano le condoglianze dell’editore Carlo Borsalino e della moglie Giancarla, con i figli Simona e Davide, unitamente alla redazione di IDEA.

BaNNER
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