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«Un gioco divertente che mi torna utile anche per l’attività di allenatore (reale)»

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Ex bomber con squadre di alto livello, tra cui Inter, Vicenza, Venezia, Palermo, Salernitana e Messina, Arturo Di Napoli è il grande ospite dell’edizione 2020/2021 di “FantaLanghe”, il gruppo di fantacalcisti più partecipato del territorio Unesco. Noto agli appassionati di calcio (e fantacalcio) come “Re Artù”, per le sue magie nell’area di rigore avversaria, è la prima volta che si cimenta con il fantacalcio.

Di Napoli, com’è stato l’impatto?
«È un gioco davvero simpatico. Non lo avevo mai sperimentato, nonostante me ne avessero parlato ex colleghi che già ci giocavano. Voglio divertirmi e, per questo, ho “costruito” una squadra fortemente votata all’attacco. E, poi, si tratta di un’attività che mi tiene allenato».

In che senso?
«Per comporre la squadra e, in generale, per essere competitivi occorre tenersi aggiornati sui calciatori che in questo momento giocano in Serie A. Ciò mi è utile anche nell’attività di allenatore che svolgo quotidianamente».

Molti degli iscritti a “FantaLanghe” la sceglievano come attaccante quando era protagonista sui campi della Serie A. Non le fa effetto?
«Ad alcuni avrò dato soddisfazioni, ad altri forse qualche dispiacere, ma è sicuramente piacevole essere ricordati per cosa si è fatto in campo».

Quando era bambino sognava di diventare calciatore?
«Sì, in ogni momento. Ho sempre rincorso quel sogno così come oggi rincorro il sogno di allenare una squadra di Serie A. Bisogna sempre inseguire i propri sogni, perché, a volte, sono fatti per essere realizzati».

Ora ha deciso di inseguire il nuovo sogno partendo dal “basso”…
«Alleno il Cologno, in Promozione, occupandomi anche dei bambini, con l’obiettivo di farli crescere, sotto tutti i punti di vista, e portarli magari in prima squadra. In questa realtà, mi sento a casa. Proprio i bambini sono al centro di un’iniziativa che sto sviluppando, anche in collaborazione con l’ex collega Davide Bombardini e altri ex professionisti».

Ci dica di più…
«Si tratta di un’“academy” con cui andremo a insegnare calcio in tutta Italia. I bambini, con la loro passione infinita e i loro sacrifici, gli stessi che sostengono i ragazzi della Promozione, sono l’essenza dello sport autentico».

BaNNER
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