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L’opinione di Adriano Spada – La salute dei più piccoli – Vi spiego perchè

«L’ansia è comprnsibile, ma i bambini, IN GENERE, si ammalano DI COVID-19 poco o, comunque, in forma lieve»

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«Una circolare del Ministero della salute detta le norme per il contenimento del Covid nel mondo della scuola. In caso di febbre (più di 37,5°), tosse, diarrea, perdita di gusto, il medico deve prescrivere il tampone da effettuarsi presso la “piattaforma Covid” predisposta da ciascuna Asl. Studenti, insegnanti e personale scolastico godono di priorità. Se il tampone risulterà positivo, si dovranno seguire le indicazioni da protocollo e il soggetto in questione potrà ritornare a scuola dopo due reperti negativi fatti a distanza di 24 ore, munito di “attestato di guarigione”. Se risulterà negativo sarà facoltà del medico valutare un secondo esame. Si punta molto sul test rapido antigenico fatto su goccia di sangue (quello su saliva è ancora in attesa di validazione) per non intasare i laboratori e sveltire l’isolamento dei contatti. La scuola deve respingere chi ha temperatura superiore ai 37,5°. Non tutti hanno il Covid: sono molte le infezioni virali e batteriche che determinano febbre. Sarà compito del curante valutare l’invio alla piattaforma dopo“triage” telefonico seguito, ove occorra, da visita. I bambini si ammalano poco e, per lo più, in forma lieve o asintomatica. Possono ospitare il virus ma la possibilità di trasmissione è bassa. Non bisogna sottovalutare il rischio di infezioni polmonari severe e la possibilità, seppur rara, di sviluppare una patologia infiammatoria che può mimare la malattia di Kawasaki, condizioni entrambe che necessitano di assistenza ospedaliera specialistica. Nell’età evolutiva rimangono problematiche le conseguenze dell’isolamento dovuto al “lockdown”, attenuate, ma non risolte, dalla didattica a distanza e dallo “smartworking” dei genitori. Finora questi danni sono stati sottaciuti a fronte del pericolo di malattia e di contagio ma tale rischio è assai basso specie per i bimbi di età prescolare e di scuola primaria. Vanno riaperti, con le dovute cauteledel “distanziamento sociale”, gli spazi di gioco e le iniziative di supporto di cui necessitano i bimbi con difficoltà di apprendimento. L’ansia genitoriale, comprensibile e fisiologica, va contenuta nella consapevolezza che i figli, qualora infetti, guariranno presto e bene ma… attenzione a non contagiare i nonni, categoria a cui felicemente appartengo!».