Dubbi e mancanza di trasparenza sono emersi ieri mattina (3 Ottobre) durante la conferenza stampa convocata dalla coalizione delle minoranze del centro sinistra “Uniti per Alba”. Oggetto di discussione: una delle sei proposte di modifica inserite nella variante Parziale 9 al piano regolatore approvata lo scorso 30 Settembre durante la seduta del Consiglio.
Il contenuto del testo riporta la trasformazione di circa 6.600 metri quadrati di un fabbricato, situato in via Santa Barbara (Corso langhe), da zona ad uso produttivo direzionale a residenziale. A questo proposito, prima della votazione, il gruppo di centro-sinistra, sotto la rappresentanza di Alberto Gatto, ha domandato al Primo Cittadino, Carlo Bo, se è veritiero che nello stesso stabile lui sia in possesso di un ufficio. L’interrogazione ha ricevuto un responso positivo.
Date le circostanze, ed essendoci un aspetto personale all’interno, la legge comunale impone al Primo Cittadino di astenersi dalla votazione. Invece, come riportato in conferenza stampa, la delibera è stata approvata con 10 voti a favore tra cui quello de Sindaco che, di conseguenza, rende determinante l’approvazione, 9 contrari e 3 astenuti. Questi ultimi arrivano dal gruppo di Alba Liberale, composto da Domenico Boeri (Presidente del Consiglio comunale) e i consiglieri Nadia Gomba e Olinto Margara, portando così una spaccatura all’interno della maggioranza.
Ed è proprio qui che si alzano i dubbi perché, come spiegato dai membri al tavolo, in questa decisione è mancata la trasparenza da parte del Primo Cittadino, il quale ha taciuto sui suoi interessi personali. “E’ innegabile il conflitto di interessi che tale situazione genera” – ha spiegato Alberto Gatto, rappresentante del Partito Democratico. “Crediamo che la figura del Sindaco debba essere esempio di limpidezza. Se la minoranza non avesse sollevato tale problematica la città non ne sarebbe venuta a conoscenza. A tal proposito, ci chiediamo se vi è altro che i cittadini dovrebbero sapere”
“Non è nostro obiettivo strumentalizzare questa situazione – ha commentato Olindo Cervella – noi dell’opposizione rappresentiamo oltre il 40% delle elezioni che si sono svolte circa 18 mesi fa. Il nostro compito è di vigilare e di proporre. Come riportato tuel (testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali), gli interessi privati, di coloro che rappresentano un’istituzione, devono essere resi noti e, nel caso in cui fossero oggetto di discussioni e votazioni, la legge impone di astenersi dalla partecipazione”