Era il 18 settembre quando il sindaco Claudio Baudino, dopo ripetuti solleciti, aveva inviato anche un appello a mezzo stampa a Poste Italiane, chiedendo il ritorno all’apertura su cinque giorni per l’ufficio del paese. Da allora sono trascorse più di due settimane e ancora nulla è cambiato.
“Sono stato contattato dagli uffici di Roma, a cui la nostra richiesta è giunta anche attraverso Uncem, che ringrazio”, spiega il sindaco. “Prima sono stato rassicurato sulla riapertura a partire da lunedì 28, poi mi è stato detto che il nostro ufficio sarebbe tornato alla normalità a partire dal 5 ottobre. Constato con rammarico che a nulla sono servite le comunicazioni di questi mesi e che il nostro paese continua a essere penalizzato, con grave malcontento dei miei concittadini che, in larga maggioranza, ormai si rivolgono altrove.
Se già gli orari canonici mal si conciliano con la vita lavorativa e non possiamo contare sulla comodità di uno sportello Postamat, ora si è anche costretti ad attendere in coda fuori, in piedi e a bordo strada. Proprio mentre la curva epidemiologica torna a salire, gli afflussi sono concentrati in tre giorni, creando uno scenario che ha del paradossale.
A questo punto, i dubbi sul fatto che la scelta sia stata fatta in un’ottica di razionalizzazione del personale sembrano essere sempre meno infondati”.