L’opinione di Beppe Ghisolfi – Peccati capitali – Vi spiego perchè

«Aver incontrato personalità di assoluto livello mi ha spinto a cogliere nuove opportunità»

0
244

«Nel mio ultimo libro “Visti da vicino“, edito da Aragno, descrivo i settantacinque personaggi che hanno contribuito,
con i loro consigli e con il loro esempio, a rendermi più facile la vita senza suscitarmi reazioni sbagliate ma, al contrario, motivandomi a cogliere tutte le opportunità che questi incontri possono offrirti. Insieme a una predisposizione a un lavoro incessante sono infatti importanti le relazioni che nel corso della vita riusciamo a costruire. Recentemente Alessandro Di Battista ha attaccato violentemente il Movimento 5 Stelle di cui è stato tra i fondatori per la partecipazione al Governo insieme al Partito democratico. Quanto ha pesato l’invidia nei confronti del suo amico Luigi Di Maio? Non possiamo saperlo ma certo è che, mentre il primo non ha praticamente alcun incarico, l’altro siede alla Farnesina e viene intervistato continuamente da tutti i media. Anche nei confronti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte non si contano gli attacchi feroci. Un avvocato semi sconosciuto ha oggi il maggior indice di popolarità tra i politici. Una cosa è comunque certa: in genere le forme di invidia più devastanti si riscontrano tra i colleghi. Il giornalista detesta il giornalista, l’avvocato l’avvocato e il povero se la prende con chi è più in difficoltà di lui. Per mia fortuna non ho mai invidiato nessuno, probabilmente anche a causa dell’ottima considerazione (giusta o sbagliata) che ho di me stesso. Una certa dose di autostima (che in me abbonda) non guasta mai. Come racconto nel libro, un giorno un collega mi chiamò “a rapporto” per verificare tutti i miei incarichi e, soprattutto, i relativi compensi. Per rattristarlo ancora di più gli raccontai un sacco di frottole aumentando
gli importi a dismisura. Alla domanda specifica sul perché mi affidassero tante cariche gli diedi una risposta spudorata che troncò i nostri rapporti.“Sono più intelligente di te!“. Scherzavo, ma non troppo».