La novantesima edizione della Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba ha dovuto adeguarsi alla contingenza, legata a una situazione di emergenza sanitaria che persiste e induce ad adottare tutte le cautele del caso, modificando alcuni consuetudini che si erano consolidate nel tempo. Quello che non è cambiato, nemmeno in tempo di Covid, è l’attaccamento e il “feeling” che molte aziende del territorio dimostrano di avere con l’importante appuntamento autunnale albese. Per loro l’inizio di una nuova fiera dedicata al tuber magnatum Pico rappresenta una buona occasione per poter entrare in contatto persone mosse da una spinta a ricercare l’eccellenza. Per questo aziende come Idrocentro, leader nel settore temoidraulico e sanitario, Galup, azienda dolciaria vocata alla qualità e Gino spa, tra i “player” più apprezzati nel settore “automotive”, si sono schierate anche quest’anno accanto al tarfuto bianco d’Alba, in un’edizione della Fiera che entrerà negli annali come quella dell’orgoglio di chi ha saputo resistere.