Piemonte – Caos tamponi, Grimaldi (LUV): “La Giunta paga l’aver perso i mesi estivi”

L'attacco del capogruppo di Liberi Uguale Verdi in Consiglio regionale: "Il problema è la mancata organizzazione"

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Caos tamponi, in Piemonte arriva l’attacco di Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguale Verdi, alla Giunta regionale: “Se il collo di bottiglia non sono i laboratori e il problema non è al livello delle segnalazioni dei casi sospetti da parte dei medici di base, le opzioni sono due: o nessuno sta aiutando i SISP a smaltire il lavoro che si è accumulato, o qualcosa non funziona a livello organizzativo, nelle indicazioni date dal vertice della struttura alle ASL. La sensazione è che si siano persi mesi preziosi, e che gli appelli, nostri, degli operatori e anche della nuova task force, a non ripetere nella seconda ondata gli errori fatti in primavera siano caduti nel vuoto. Siamo di nuovo in ritardo e, questa volta, tutto questo è imperdonabile”.

Grimaldi ha proseguito: “A supporto della mia tesi ci sono le numerose segnalazioni che ci arrivano quotidianamente da diverse settimane: ieri, ad esempio, il nuovo ‘hotspot scolastico’ in via Negarville aveva raggiunto il numero massimo di 500 tamponi giornalieri disponibili già alle 12.10, pertanto, dopo ore di attesa, tutti i genitori con i propri figli sono dovuti tornare a casa senza aver effettuato il test. Oltre al disagio evidente come possiamo testare e tracciare adesso quelle persone? Sono mesi che l’Assessore Icardi e il Presidente Cirio vantano la possibilità di fare 15mila tamponi al giorno, con una media di 10mila, ma il Piemonte è sempre tra le regioni meno prestanti da questo punto di vista, capace di fare solo una media di 6000 tamponi al giorno”.

“In risposta al mio question time che chiedeva di velocizzare l’effettuazione del tampone – ha concluso Grimaldi – la Giunta ha risposto che il sistema è già in sovraccarico per l’elevato numero di segnalazioni delle scuole. Speravamo tanto di sbagliarci quando denunciavamo il rumore di fondo della Giunta, l’incapacità di riconoscere le falle del sistema e, soprattutto, di risolvere problemi organizzativi; speravamo di sbagliarci ma il caos di queste ultime ore ci dice che non si può continuare a dare le colpe a tutti tranne che alla Regione”.