Scatterà il 15 ottobre, per rimanere aperta fino al 30 novembre nella Confraternita di San Michele di Montà, la mostra “Dell’eccellente mano del signor Raposo”: una specie di “ritorno a casa” in un’esposizione che vuole restituire il ventennale rapporto con Montà (1774 – 1795) di Vittorio Amedeo Rapous, pittore di figura al servizio regio e artista tra i maggiori del Settecento piemontese, accademico ed erede della tradizione espressiva di Claudio Francesco Beaumont, di cui fu allievo presso la scuola di disegno a Torino.
Promossa dal Comune di Montà, Parrocchia di Sant’Antonio Abate e Associazione Montata Fangi, l’iniziativa nasce con l’intento di riconsegnare e far conoscere la significativa dotazione di opere di mano di quest’artista di corte e, insieme, come sperimentazione di un approccio “ecomuseale” al patrimonio artistico, ovvero incentrato sulla comunità che lo ospita.
Il progetto, sotto la direzione scientifica di Liliana Rey Varela della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo, ha potuto contare sulla collaborazione della Fondazione Ferrero e del Museo Diocesano di Alba. Coordinata nell’organizzazione dall’Ecomuseo delle Rocche del Roero, la mostra è patrocinata da Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, Ente Fiera Internazionale Tartufo Bianco d’Alba e dall’Associazione Valorizzazione Roero.
Lunga la cordata di forze che hanno risposto “presente” a questa proposta, di cui il Roero aveva evidentemente bisogno in un’ottica di contenuti: non è così mancato il sostegno della Banca d’Alba e della Fondazione Crt, con in più i contributi di Iride, Alma by Giorio, Simplast Group, Cauda Strade, Bruno Cauda e Gianluca Costa. L’allestimento, ideato dallo Studiocantono+Valsania, si avvale dei video di Alessandro Cocito (Legovideo di Torino) e prevede l’esposizione nella centrale Confraternita di San Michele delle 16 tele realizzate dal Rapous e custodite nella Vecchia Parrocchiale. Proprio il sindaco Andrea Cauda dice: “Un originale progetto espositivo che offre la possibilità di scoprire Montà anche per il suo patrimonio artistico. Al ruolo di punto di riferimento per i percorsi naturalistici apprezzati dagli appassionati di camminate e gite in mountain bike, la Mostra su Vittorio Amedeo Rapous aggiunge un nuovo percorso, intrigante e sorprendente come quelli delle rocche, tutto nella produzione di uno dei maggiori della pittura del Settecento piemontese. Le opere della Via Crucis, il San Luigi e il Sant’Antonio offrono un’occasione per apprezzare l’arte di “casa nostra” in un periodo storico, il nostro, in cui abbiamo la possibilità di riscoprire quali sono i veri valori della vita e comprendere l’importanza della cultura”.
Protagonista della Mostra è l’ovale di Sant’Antonio Abate, che viene presentato a conclusione del restauro curato dalla Nicola-Ilengo Restauri di Asti, ma costituiscono una novità pressoché assoluta anche le 14 tele della grande Via Crucis, non più visibili dal 2003, quando tre di esse figurarono nella Mostra Tesori del Marchesato Paleologo promossa della Fondazione Ferrero di Alba. A completare il percorso espositivo: la pala di San Luigi Gonzaga e della Madonna del Buon Consiglio, ancora in attesa di restauro. E c’è una ragione: la presenza di un’opera ancora da restaurare connota volutamente questo evento come prima restituzione di un progetto in corso, che ha come obiettivo il pieno recupero del patrimonio artistico e architettonico di Montà e, più ancora, la sua conoscenza e presa in carico da parte della comunità. Alla mostra hanno collaborato negli allestimenti le ditte Linea Legno e Casetta Impianti di Montà.
C’è anche il “lancio” da parte del sindaco emerito montatese Silvano Valsania, qui in rappresentanza dell’associazione Montata Fangi: “Si tratta della prima tappa di un percorso che mira al restauro di tutto il nostro patrimonio artistico e insieme a far crescere ‘competenze di comunità’ tra i nostri concittadini. Ovvero, curiosità, conoscenza, un legame anche affettivo con le cose belle di cui disponiamo. Crediamo, infatti, siano questi i requisiti essenziali per la loro cura e valorizzazione. Per questo abbiamo coinvolto nell’iniziativa anche i nostri studenti universitari e delle Superiori. Per quanto attiene più direttamente al profilo artistico, ci auspichiamo che quest’esposizione possa fornire ulteriori elementi alla ricerca su uno tra i maggiori pittori del Settecento piemontese, del quale non mi risulta esista ancora uno studio sistematico”.
La parte inaugurale si svilupperà in due parti: la prima, giovedì 15 ottobre, ad Alba nella sala convegni del Palazzo Banca d’Alba: dalle 17, interverranno la stessa Liliana Rey Varela insieme a Sonia Damiano Diocesi di Saluzzo, con il restauratore Pierfranco Nicola, lo stesso Silvano Valsania, con la conduzione a cura della monteacutese Martina Marucco del Museo Diocesano di Alba. Si proseguirà a Montà, nel luogo della mostra: Confraternita di San Michele, nell’omonima piazza, per il vernissage ufficiale. L’expo sarà attivo il giovedì e il venerdì dalle 15 alle 19, il sabato e la domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, sempre con ingresso libero. Per informazioni: 0173/ 97.61.81 o www.comune.monta.cn.it/raposo.