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L’opinione di Ferruccio Dardanello – Il giro d’Italia in Piemonte – Vi spiego il perchè

«La Granda ha trovato un palcoscenico straordinario grazie al giro. E stavolta la tappa Alba-Sestriere sarà decisiva»

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«Il Giro rappresenta da sempre uno straordinario veicolo promozionale per un’immagine positiva del Paese nel mondo. E il discorso vale anche e soprattutto per la nostra Granda. Ricordo le parole del mio fratello maggiore, Piero (che fu direttore di Tuttosport), quando mi diceva: la nostra provincia ha una sola possibilità per mettersi veramente in evidenza, quella di organizzare eventi sportivi. Aveva ragione. Siamo partiti da lì in un percorso lungo 20 anni nel corso dei quali ogni volta abbiamo lavorato per portare la corsa su queste strade. Penso anche a personaggi come Carmine Castellano che era direttore del Giro e con il quale ci siamo a lungo confrontati. Alla fine ci siamo riusciti, abbiamo portato il Giro a casa nostra. Siamo diventati, passo dopo passo, un po’ più protagonisti in un mondo ormai globalizzato. E pensare che una volta, fino a non molto tempo fa, Cuneo era identificata quasi esclusivamente con la celebre battuta di Totò: “Sono un uomo di mondo, ho fatto tre anni di militare a Cuneo”. Oggi credo che tutti la riconoscano come una terra straordinaria e non solo per le sue bellezze naturali, ma anche perché estremamente laboriosa, con grandi protagonisti e fantastiche intuizioni, forte nell’export, capace di promuovere eccellenze golose e tecnologiche. Spero che questo legame con il Giro e la Gazzetta dello Sport rimanga indissolubile, per ribadire come la nostra terra sia anche particolarmente adatta a ospitare queste gare, grazie alle sue montagne e alle sue colline, alle sue prerogative. Anche quest’anno sarà così e ne sono felice, quella da Alba a Sestriere sarà la tappa probabilmente decisiva che porterà il vincitore della maglia rosa a Milano. Quindi gli occhi di tutti gli appassionati saranno concentrati sulle nostre montagne. Le Alpi, uno scenario che non ha eguali, avranno ancora una volta la possibilità di trovarsi al centro di un palcoscenico internazionale grazie al Giro. Sempre di più la corsa permetterà di valorizzare un patrimonio davvero straordinario. Tutto merito del Giro d’Italia, che significa passione, voglia di partecipare, entusiasmo. Anche in giornate complicate come queste. Il Giro non cambia mai, resta sempre uguale a sé stesso. Come è già accaduto in passato».