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Un festival musicale dedicato ai giovani

Il maestro Uto Ughi guiderà il progetto che mira a formare nuovi talenti

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Uto Ughi, tra i maggiori violinisti del nostro tempo, sarà protagonista di un Festival nazionale con partenza dal Piemonte a novembre e tappe previste in tutta Italia negli anni successivi. Dopo il successo de “La Santità sconosciuta”, il festival che per quattordici edizioni ha portato a esibirsi in Piemonte interpreti di altissimo livello artistico facendo incontrare, in varie forme, musica e spiritualità, si trasforma, mantenendo la sua identità, in un progetto dedicato ai giovani. In un momento in cui le nuo­ve generazioni hanno subìto un grave impoverimento formativo e culturale a causa della pandemia, “La Santità sconosciuta”, d’intesa con il maestro Uto Ughi e la Fonda­zione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero, presieduta dalla signora Maria Franca Ferrero, ha elaborato un programma ricco di interpreti affermati, talenti virtuosi e momenti musicali eccellenti per far vivere al pubblico l’emozione della grande musica.
Il Festival, ideato dal maestro Uto Ughi, dall’associazione culturale “Arturo Toscanini” di Sa­vigliano e sostenuto, per le tappe piemontesi, dalla Fon­dazione Piera, Pietro e Gio­vanni Ferrero si presenta con particolarità culturali e artistiche uniche e originali. So­prat­tutto per la volontà di diffondere il piacere della musica classica tra le fasce più giovani della popolazione.
Con questa finalità, sono in programma incontri con i giovani di tutte le scuole di ogni ordine e grado per trasmettere alle nuove generazioni l’amore, la sensibilità verso la musica e, in generale, verso la cultura, mediante conversazioni aperte tra i ragazzi, il maestro Ughi e gli interpreti coinvolti.
Questo tipo di divulgazione ha il merito di catturare l’attenzione dei ragazzi, trasmettendo loro messaggi positivi da applicare alla quotidianità. At­tra­verso una programmazione di concerti, la musica sarà spiegata in modo semplice e diretto, sollecitando un’attiva partecipazione da parte del pubblico. Sottolinea a tal proposito il maestro Ughi: «Il mio sostegno al festival “La Santità scono­sciuta” sin dalle prime edizioni è stato motivato, come ho avuto più volte occasione di dire, dall’ammirazione per l’impegno e la passione che due allora giovani musicisti, i fratelli Chiarlo, mettevano nel progetto. Ho sempre voluto che in ogni edizione fosse inserita almeno una “masterclass” per giovani talenti. Credo fermamente che il dovere dei maestri sia trasmettere il proprio sapere e oggi più che mai dobbiamo so­­stenere i giovani che hanno talento e voglia di apprendere. Proprio i giovani sono stati mol­to colpiti da quello che è accaduto: per questo più forte deve essere il nostro impegno… perché l’arte è un bene prezioso e spirituale a cui tutti devono poter accedere. Mi han­no sempre toccato profondamente il meraviglioso lavoro com­piuto da Abreu in Ve­nezuela per il riscatto sociale dei giovani e il metodo Suzuki in Giappone». Del resto, da sempre, Ughi sostiene che i musicisti di riconosciuta fama debbano compiere lo sforzo di uscire dalla loro “torre d’avorio”, adoperandosi per la sostenibilità e la rinascita cultural-musicale del nostro Paese.
L’edizione 2020 del Festival parte dal Piemonte, precisamente dalla città di Alba, per poi raggiungere altre città del territorio piemontese.
Il concerto inaugurale, con protagonista il maestro Uto Ughi, si svolgerà nel­l’au­ditorium del­la Fonda­zione Fer­rero, nella capitale delle Langhe, il 7 no­vembre; a seguire, fino al 18 dicembre, si alterneranno in va­ri luoghi del­la città di Alba, di Cherasco e di Torino dibattiti con personaggi molto conosciuti del panorama culturale italiano, concerti, prove aperte.
Tra gli artisti coinvolti, oltre a Uto Ughi, anche il flautista Andrea Gri­minelli, il giovane violinista Indro Borreani, i pianisti An­drea Bacchetti, Stefano Nanni, Giu­seppe Càrpano, Andrea Tamburelli, Francesco Maz­­zo­netto, il soprano Ga­briella Co­sta, il trombonista Francesco Verzillo, il quartetto di ottoni-strumentisti dell’Or­chestra sinfonica della Rai, I Filarmonici di Roma, l’Or­chestra sinfonica di Sanremo, I Solisti della Scala.
Le serate si svolgeranno nel ri­spetto delle norme sanitarie di contrasto alla diffusione del coronavirus.
Il programma po­trebbe variare alla luce dell’evoluzione dell’emergenza sa­nitaria in corso.