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Miele, Coldiretti Cuneo: con arnie distrutte rischio aumento import da Cina e ed est Europa

Grazie al pressing di Coldiretti aperta Misura 21 del PSR a favore delle imprese apistiche. È importante che i consumatori controllino sempre l’origine in etichetta del miele

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Con i primi freddi autunnali cresce la voglia di bevande calde, tisane e cibi toccasana per rafforzare le difese immunitarie e il miele si conferma tra i prodotti più indicati sia come dolcificante sia come ingrediente per preparare dolci, oltre che per apportare energie all’organismo.

Tuttavia – evidenzia Coldiretti – la violenta ondata di maltempo che ad inizio ottobre ha colpito il nostro territorio ha messo in ginocchio il comparto apistico, con arnie travolte dall’acqua e dal fango per un totale, a livello regionale, di oltre 3.000 arnie andate distrutte e conseguente morte delle api.

“I danni per il settore apistico in Piemonte ammontano ad oltre 1 milione e 600.000 euro, che vanno a sommarsi alle difficoltà che il comparto ha avuto negli ultimi anni tra siccità, gelate e spopolamenti che hanno provocato scarse produzioni, senza dimenticare l’emergenza Covid. Rispetto a quest’ultima, grazie alle nostre sollecitazioni, la Regione ha aperto la Misura 21 del PSR 2014-2020 a favore anche delle imprese apistiche colpite dalla crisi determinata dal Covid che non godono degli aiuti previsti dai provvedimenti adottati a livello nazionale” spiega Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo.

Il rischio è che venga incrementato ulteriormente l’arrivo massiccio di miele dall’estero che, spesso, di miele ha ben poco. A far concorrenza al miele cuneese c’è la Cina, ma anche l’Est Europa da cui proviene una gran quantità di miele a basso costo che non rispetta i nostri standard qualitativi.

“Ai consumatori ricordiamo di leggere con attenzione l’etichetta, essendo obbligatoria per il miele l’indicazione d’origine, e di privilegiare gli acquisti presso i punti di vendita diretta in azienda o nei mercati Campagna Amica” afferma Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo, che aggiunge: “È opportuno che anche l’agroindustria scelga il vero miele Made in Cuneo attivando progetti economici di filiera che possano garantire la giusta valorizzazione del prodotto e il lavoro degli imprenditori, e che venga resa omogena la legislazione comunitaria per non penalizzare le produzioni ottenute rispettando le rigide norme di sicurezza italiane rispetto a quelle dei Paesi con sistemi di controllo più permissivi”.