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Nuovo DPCM, il “BaccoeCaffè” di Saluzzo suggerisce: “Sbagliato trattare i piccoli paesi come le metropoli”

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E’ uno dei ritrovi più comuni di giovani, e meno giovani, di Saluzzo dove l’aperitivo è sempre stato un “must”. Il BaccoeCaffè Bar di Andrea Pecco rappresenta un punto fermo nella movida marchionale da diversi anni.

Una situazione decisamente difficoltosa per questo genere di locali che il nuovo DPCM del Premier Giuseppe Conte per il contenimento della pandemia da Covid-19 rischia di peggiorare ulteriormente.

Abbiamo contattato il titolare del BaccoeCaffè Andrea Pecco per fare il punto sulla nuova “vita” dei locali.

Andrea, l’incubo di un nuovo stop per bar, ristoranti e locali serali è divenuto realtà con il nuovo DPCM del Premier Conte: cosa significa questo per il BaccoeCaffè?

“Quello che temo succeda un pò a tutti: una bella batosta che si spera duri il meno possibile. Nel passato lockdown, bene o male, con gli aiuti ricevuti eravamo riusciti ad uscirne. Ora sento solo parlare di divieti e restrizioni. Sicuramente gestire questa situazione non dev’essere impresa facile, ma verso di noi sembra un pò troppo superficiale il trattamento”.

Si era appena tornati a vedere la luce dopo il lockdown della Primavera scorsa, la ripresa era tangibile?

“Sicuramente la possibilità di ampliare lo spazio esterno aveva permesso di affrontare la stagione estiva con più ottimismo. All’inizio non è stato facile perché, né noi né i nostri clienti, eravamo pronti ad abituarci a certe restrizioni così lontane dalla vita di tutti i giorni. Poi, almeno per quel che potevo vedere passeggiando per Saluzzo o parlando con colleghi, la situazione sembrava gestita in modo egregio e un pò più vicina ad una pseudo normalità.”

Come si era organizzato il BaccoeCaffè per seguire le indicazioni sanitarie contro il Covid-19?

“Per quel che riguarda il “BaccoeCaffè” abbiamo fatto un buon lavoro gestendo il distanziamento con una serie di tavoli e panche aggiuntive riscaldate per l’inverno e sostituito il nostro ricco buffet dell’aperitivo con nuove iniziative dedicate più alla singola persona.”

Cos’hai in mente qualcosa per fronteggiare questo nuovo stop?

“Questo nuovo stop arriva dopo una serie di divieti in rapida successione. Diciamo che sembra un incontro con Tyson, dove fai fatica a capire da dove arrivano le sberle. A parte le battute verranno fatte manifestazioni a livello nazionale da parte di Confcommercio. Speriamo portino a qualche ragionamento concreto.”

Cosa ti aspetti dal Governo in questo frangente?

“Non so cosa aspettarmi. Penso, però, che per quanto sia una pandemia a carattere mondiale trattare comuni come Ostana e metropoli come Milano o Roma con le stesse regole non sia corretto. Quindi, forse, permettere gestioni più regionali, se non comunali, per permettere di lavorare dove possibile, utilizzando i pochi fondi a disposizione per le zone più a rischio potrebbe essere una soluzione. Ma questa è una mia idea da barista punto e basta.”