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I past president: «in passato è stato fatto meno per i giovani, ma ora…»

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Tra gli ospiti presenti nella sede del Campus di management ed economia di Cuneo anche i past governatori del Distretto 2032 Piergiovanni Bordiga e Franco Pejrone. Entrambi sono intervenuti per parlare agli studenti: «Il Rotary si impegna molto per il futuro dei giovani, con programmi di supporto alla scuola», ha detto Bordiga. «Non possiamo che ringraziare persone come Giuseppe Tardivo e Milena Viassone, che con questo Campus danno ai nostri sforzi un risultato concreto. Spero che voi giovani possiate riuscire a comprendere sempre meglio i nostri ideali e i nostri obiettivi». «Forse in passato non è stato fatto molto per voi», ha aggiunto Pejrone. «Ma adesso il Rotary ha imboccato la direzione giusta per andare avanti con convinzione su questa strada». Interessante, inoltre, la riflessione del presidente del Rotary club di Cuneo, Luigi Salvatico. Anche lui, che ha parlato in rappresentanza dei presidenti dei Rotary club della Granda, si è rivolto agli studenti, con un “mea culpa” a nome della sua generazione: «Noi non siamo stati molto bravi a mantenere le cose come ce le avevano lasciate, ma speriamo che da voi, che rappresentate il futuro, possa arrivare il cambiamento di cui il mondo ha bisogno. Il Rotary non vive per sé stesso, ma per servire, un concetto che tutti dobbiamo ricordare: ognuno di noi deve pensare cosa può fare per la nostra realtà mondiale così in sofferenza».
Prima della “lectio” di Musso, c’è stata infine la testimonianza di Giovanni Albengo Demarchi, uno studente del Campus che ha da poco conseguito la laurea bilingue. Dopo aver già parlato di fronte al presidente della Regione Cirio qualche settimana fa, una nuova esperienza importante per lui, che ha ribadito l’unicità del percorso di studi offerto dall’Università cuneese: «Oggi a noi serve diversificare, confrontarci con altre realtà e imparare più lingue possibili, proprio quello che mi ha dato la possibilità di fare il Campus». Qualche anno fa Demarchi partecipò ad un progetto di scambio promosso proprio dal Rotary che lo portò a fare un’esperienza unica in Canada.