Un gruppo di persone che si trovano a cena per parlare dei fatti loro? No, il Rotary non è questo. È aiuto verso i più deboli, opportunità per i giovani, lotta alle malattie, solidarietà, amicizia, inclusione. È un valore aggiunto per la società. Concetti a volte poco conosciuti, che il governatore del distretto Rotary 2032 Giuseppe Musso ha voluto spiegare agli studenti del Campus di management ed economia di Cuneo nel corso di una “lectio magistralis” molto apprezzata. A distanza di poche settimane dall’incontro con il presidente della Regione Alberto Cirio, un’altra occasione di arricchimento per i giovani dell’Università cuneese, presenti in 50 circa, oltre a quelli collegati in streaming.
«Per noi è un orgoglio poter ospitare il Rotary», ha esordito il professor Giuseppe Tardivo, fondatore del Campus di Cuneo. «L’aspetto principale che giustifica la nostra presenza è la vicinanza al territorio, nel tentativo di contribuire al suo sviluppo e alla sua valorizzazione: l’incontro con il Governatore del Distretto 2032 è la testimonianza che in questa direzione stiamo lavorando bene». Tardivo ha poi ricordato le peculiarità del Campus, nato nel 2004, grazie al determinante supporto dell’allora presidente della Provincia di Cuneo Giovanni Quaglia: «Alcune caratteristiche rendono la nostra realtà un “unicum”: la capacità di operare insieme al territorio, l’eccellenza qualitativa e la vocazione internazionale, che si esprime nel nostro fiore all’occhiello, la laurea bilingue in collaborazione con l’Università di Nizza. Qui vogliamo formare ragazzi che abbiano le capacità di operare in situazioni complesse, proprio come i tempi che stiamo vivendo richiedono».
Concetti ribaditi dalla coordinatrice del Campus, Milena Viassone, che in collegamento ha aggiunto: «L’incontro con il Governatore Musso è la dimostrazione della capacità di fare squadra con le realtà del territorio, da sempre una delle nostre “mission”. Anche con altre facoltà, con cui portiamo avanti alcuni importanti progetti: serve collaborazione, non conflittualità». Da remoto anche l’intervento del contitolare del corso in economia e gestione delle imprese Antonello Monti («Questi incontri sono una grande opportunità di arricchimento per i nostri studenti»), a cui sono seguite le parole dei past governatori del distretto 2032 Piergiovanni Bordiga e Franco Pejrone, del presidente del Rotary club Cuneo Luigi Salvatico e dello studente Giovanni Albengo Demarchi.
Poi è venuto il momento della “lectio” di Giuseppe Musso, che ha esordito cercando subito di smentire un luogo comune sul Rotary: «Spesso la gente pensa che siamo un gruppo di persone che si trovano per fare pranzi e cene e parlare dei fatti loro. Non è così, ed è importante poter spiegare ai giovani cos’è veramente il Rotary, cioè una realtà che si basa su valori ben precisi, che vuole aiutare chi ne ha bisogno con progetti e iniziative importanti. La cosa bella dei rotariani è aiutare chi rotariano non è. Io ringrazio il Rotary per quello che mi ha fatto diventare: una persona che vuole dedicare un po’ del proprio tempo e della propria fortuna a chi non ce l’ha».
Con l’aiuto di alcune “slide”, Musso ha poi riassunto la storia del Rotary. Partendo dalla sua nascita, il 23 febbraio 1905, per iniziativa di un giovane avvocato di Chicago, Paul Harris, che insieme ad altri 3 amici pensò a un club in cui ogni socio, a rotazione, ospitava una riunione: da qui il nome Rotary, sodalizio che credeva (e crede) fortemente nei valori dell’amicizia per intraprendere iniziative a favore della comunità. Dai primi progetti (la costruzione di toilette pubbliche a Chicago nel 1907) agli incredibili numeri di oggi, con 1.210.000 soci nel mondo, 36.000 club e 530 distretti in 200 Paesi. In mezzo tante conquiste e traguardi, come la creazione nel 1917 della Fondazione Rotary, con la prima donazione di appena 26 dollari (oggi il patrimonio è di oltre 1,1 miliardi di dollari), i 3 miliardi di dollari investiti in progetti per cambiare in meglio la qualità della vita, seguendo diverse direzioni: promuovere la pace, sostenere l’istruzione, combattere le malattie, fornire acqua e strutture igienico sanitarie, sviluppare le economie locali, proteggere madri e bambine e sostenere l’ambiente, una nuova area di intervento in cui negli ultimi 5 anni sono stati stanziati oltre 18 milioni di dollari. E poi le tante iniziative che vedono protagonisti i giovani, come le borse di studio della pace, gli scambi, le sovvenzioni e il Ryla (Rotary youth leadership awards).
Un capitolo a parte lo merita la lotta alla poliomielite, in cui il Rotary ha avuto un ruolo determinante. Un lungo percorso cominciato nel 1985, quando il Rotary international lanciò PolioPlus, il primo e più grande impegno del settore privato coordinato a livello globale con un obiettivo di raccolta fondi. In quel momento si contavano 350 mila casi di polio in 125 Paesi del mondo: grazie anche al contributo, dal 2007, della Fondazione “Bill & Melinda Gates” e alla disponibilità di tanti personaggi famosi che hanno fatto da testimonial alla campagna, si è arrivati alla riduzione del 99,9% dei casi di polio, oggi presente solo in due Paesi: Afghanistan (46 casi) e Pakistan (70).
«È vero, ci piace organizzare cene, dove ci siamo noi c’è sempre un rinfresco e ci piace dare lezioni agli altri», ha commentato Musso citando la geniale campagna realizzata per i 100 anni del Rotary, nel 2005. «In che senso? Perché diamo da mangiare a chi ne ha bisogno, acqua e servizi per chi non ne ha e promuoviamo l’istruzione dove è difficile studiare». Infine, la voglia di cambiare e rinnovarsi, altro punto fondamentale per il Rotary, riassunto dalla frase dell’attuale presidente internazionale Holger Knaack, «Il tempo non si fermerà per aspettare noi, ma noi non ci lasceremo sconfiggere dai cambiamenti», e da quella del fondatore Paul Harris: «Dobbiamo essere rivoluzionari di tanto in tanto».
«Rotary club, valore aggiunto per la società»
“Lectio magistralis” del governatore distrettuale Giuseppe Musso agli studenti del Campus di Cuneo