“Sono stati i primi a chiudere a febbraio, molti non hanno fatto in tempo a riaprire, e ora sono di nuovo chiusi a causa del vertiginoso aumento dei contagi: per la cultura, per i circoli e gli spazi culturali e teatrali no profit serve assolutamente un reddito di quarantena, capace di sostenere il reddito delle famiglie che lavorano in questo campo e garantire che per loro, dopo la pandemia, ci sarà ancora un futuro”. Sono le parole di Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione, intervenuto alla manifestazione “l’assenza spettacolare” convocata dai sindacati e partecipata dai lavoratori del mondo dello spettacolo.
“Ma qui l’unica ‘assenza spettacolare’ è quella della Giunta Cirio, che già durante la prima ondata ha affrontato con poca serietà il tema della tutela dei 20mila lavoratori piemontesi di questo: solo dopo un lungo braccio di ferro con Lega e soci – ricorda Grimaldi – siamo riusciti ad approvare il mio emendamento al ‘Bonus Piemonte’ che estendeva i benefici economici anche ai Circoli iscritti ai registri APS e alle Società di Mutuo Soccorso. Ma la Regione ignorò una buona fetta dei molti lavoratori della cultura e di coloro che rendono possibile realizzare gli spettacoli dal vivo – prosegue Grimaldi – per esempio, fuori dall’emergenza non ha ancora assegnato i fondi annuali ordinari per soggetti della cultura e per i festival”.
“La pandemia ha portato in superficie le fragilità di un settore, quello di spettacolo, arte e cultura, in cui la precarietà e la frammentazione dei trattamenti contrattuali e tutele è presente da sempre. Dobbiamo essere in grado di garantire a tutte e tutti di superare questa situazione, ma anche di rendere il lavoro culturale in modo che diventi sostenibile per i professionisti a emergenza finita”, commenta Francesca Druetti, portavoce di Possibile.
“Il coprifuoco è una misura molto discutibile che in altri Paesi non ha avuto gli effetti sperati e che lo stesso Governo italiano non ha ritenuto di dover prendere in considerazione – commenta Grimaldi – ma è chiaro che l’impianto del DPCM precluda al mondo della cultura e dello spettacolo la possibilità di lavorare. Il pericolo sanitario che si porta dietro l’aumento esponenziale dei contagi è un fatto, pertanto dobbiamo fermare immediatamente questa curva impazzita – prosegue Grimaldi – ma ci tormentano anche le macerie che troveremo dopo che la seconda ondata si ritirerà. Per questo motivo crediamo sia assolutamente necessario sostenere subito sia i singoli lavoratori che i circoli e i luoghi della cultura piemontesi: per i primi occorre istituire un reddito di quarantena e un sistema di ammortizzatori sociali strutturali – prosegue Grimaldi – per la seconda categoria occorre che città e regione si adoperino per riaprire i termini e semplificare le procedure di accesso al “Bonus Piemonte” per circoli APS, per l’esonero dal pagamento dei canoni delle concessioni e locazioni da corrispondere agli enti pubblici, per il ristoro dei canoni di affitto da corrispondere ai privati e per l’annullamento dei versamenti TARI”.