Alba: commemorazione per le vittime dell’alluvione del 1994

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Durante l’alluvione del 1994, nella notte tra il 5 e 6 novembre, sul territorio di Alba persero la vita nove persone: Caterina Giobergia e Felicita Bongiovanni, morte nella casa di riposo Ottolenghi, Maria Magliano Sobrino e il nipotino Riccardo Sobrino travolti dall’acqua in via Piera Cillario, i coniugi Daniele Vola e Daniela Mascarello sommersi presso la ditta Aimeri, Emiliano Rossano di Macellai travolto dalla piena del Tanaro nella zona del ponte nuovo della tangenziale di Alba, i coniugi Carmine Iannone e Maria Di Paola di Nichelino morti sulla tangenziale di Alba.

Le vittime saranno ricordate con il tradizionale lancio della corona di fiori nel fiume Tanaro, anche se in forma ristretta a causa dell’emergenza Covid. Un gesto ancora più importante quest’anno in cui, tra il 2 e il 3 ottobre, la provincia di Cuneo ha vissuto un altro drammatico evento alluvionale che ha risparmiato, però, la città di Alba. Solo poche settimane fa, proprio nella capitale delle Langhe, i sindaci dei comuni più colpiti hanno incontrato il capo del Dipartimento della protezione civile, Angelo Borrelli, tornato sul territorio dopo aver partecipato l’anno scorso alla cerimonia albese per la ricorrenza 25 anni dell’alluvione.

“Alba non dimentica – dichiarano il sindaco Carlo Bo e l’assessore alla Protezione civile Massimo Reggio -. Sarà una commemorazione contenuta a causa dell’emergenza sanitaria, ma non per questo meno sentita. Quello che è accaduto quest’anno ci ha fatto di nuovo toccare con mano quanto siano fondamentali le opere idrogeologiche realizzate dopo il ‘94 a protezione della città, contribuendo anno dopo anno a riconciliarci con il nostro fiume. Altrettanto importante da allora anche il ruolo delle associazioni di protezione civile e dei loro volontari. Il clima di questi giorni è greve, scandito da commemorazioni, e carico di preoccupazione per quello che stiamo vivendo. Abbiamo, però, una consapevolezza: da ogni difficoltà abbiamo sempre saputo risollevarci”.

c.s.