Una delle cittadine più in prima linea in provincia di Cuneo per la lotta al COVID-19 è Ceva. Questa infatti vede al suo interno l’ospedale che, insieme a quello di Saluzzo, è destinato alla cura del virus. Se si conta anche che la cittadina è una delle più grandi del territorio, ne consegue che il numero di contagiati risulti sempre tendenzialmente alto.
Abbiamo parlato della situazione di Ceva con lo stesso primo cittadino, Vincenzo Bezzone. Con lui abbiamo voluto fare il punto sia per quanto riguarda la situazione virus sia impostando un discorso più generale sulle ultime misure del governo.
Sindaco, innanzitutto come può definire la situazione di Ceva per quanto riguarda il COVID-19?
La situazione della nostra cittadina è nella norma, compatibilmente con il periodo. Se si confrontano i nostri numeri con quelli di paesi vicini con una popolazione simile, si vede che i numeri non si discostano molto. Va aggiunto che Ceva è un paese di fondovalle, ha servizi e scuole anche di grado superiore. Per questo motivo c’è un movimento maggiore e le possibilità di contagio possono aumentare.
Cosa ci può dire per quanto riguarda la situazione dell’ospedale?
Come si sa, il nostro ospedale è stato destinato alla cura del COVID-19, unitamente a quello di Saluzzo. La situazione è stabile a livello strutturale. Nei mesi estivi abbiamo effettuato dei lavori proprio a livello strutturale per migliorare la parte di ricezione e questo sta funzionando.
Lo stesso non si può dire per la situazione a livello di personale. Si stanno purtroppo riscontrando le stesse criticità che avevamo visto nella fase primaverile dell’epidemia. Già in quella situazione si vedevano tagli ad alcune prestazioni e servizi proprio per destinare il personale all’emergenza virus. Io non sono un tecnico e non posso dire a che livello stiano le mancanze. Vedo però ciò che succede e purtroppo il riscontro è questo.
Com’è stato accolto dalla popolazione l’ultimo DPCM di istituzione della zona rossa?
Sconforto. Purtroppo si sperava che certe misure non dovessero essere più prese ma così non è stato.
Come si sta muovendo la sua amministrazione in tal senso?
Stiamo effettuando alcune valutazioni a livello di imposte ma la situazione non è facile. Non va dimenticato che poco più di un mese fa abbiamo subito una pesante esondazione ed abbiamo dovuto effettuare degli esborsi che ad ora non sono ancora rientrati. Questo è importante da dire per non chiudere il bilancio in disavanzo. Ciò porterebbe a ad altre conseguenze negative.
Devo aggiungere che il comune ha un saldo negativo del fondo di solidarietà di 90.000 €. È una differenza molto pesante rispetto a cittadine vicine che ricevono anche diverse centinaia di migliaia di euro. Stiamo cercando di capire come sia stato effettuato il calcolo ma possiamo già dire che sono criteri che non rispecchiano più la realtà contingente.