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Nei cieli della Granda le migrazioni degli stormi di gru cenerine

Molte segnalazioni dello spettacolare fenomeno presente anche in questi giorni nelle valli cuneesi

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Stormo di gru in migrazione in valle Stura (foto Risso)

Anche in questo autunno, segnato per gli esseri umani dai timori legati all’emergenza covid, la natura ed il mondo animale dimostrano invece di andare avanti per la loro strada in piena e ordinaria tranquillità. Così, nei cieli della Granda, si moltiplicano gli avvistamenti di stormi di gru cenerine in migrazione, centinaia di esemplari che volano in larghe formazioni a V in direzione delle Alpi.

Le segnalazioni di tale spettacolare fenomeno arrivano un po’ da tutte le valli cuneesi. Si tratta di stormi di gru provenienti dall’Europa orientale e dalla penisola scandinava in migrazione verso l’Africa settentrionale ed orientale e l’Europa sud-occidentale.

La gru (Grus grus) è un trampoliere di grande taglia (fino a 240 cm di apertura alare), con zampe e collo lunghi, testa e becco piccoli, coda corta. Il colore prevalente nel piumaggio della gru cenerina è il grigio, con il collo bianco e nero e una macchia rossa sulla testa. La coda è a pennacchio. Più grande di un airone cenerino, possiede un volo maestoso con movimenti lenti e potenti ad ali piatte e con estremità ben distese.

Vive in coppia durante la nidificazione ed è una specie fortemente gregaria durante il resto dell’anno. E’ un uccello particolarmente vocifero e l’avvicinamento degli stormi è solitamente accompagnato da frequenti richiami di volo. Gli stormi di gru, di numero variabile da poche unità a centinaia di esemplari, possono essere osservati in volo, sia durante il giorno sia uditi nel corso della notte, essendo migratori attivi nell’arco delle ventiquattro ore.

c.s.