Coronavirus a Villanova Mondovì, il sindaco Turco: “La prima ondata ha insegnato molto”

Il primo cittadino della cittadina monregalese fa il punto della situazione sulla situazione contagi in paese e della situazione nella casa di riposo

0
735
(foto di repertorio - Villanova Mondovì)

Una delle cittadine del Monregalese più colpite dalla prima ondata di COVID-19 era stata senza dubbio Villanova Mondovì. In particolare la casa di riposo “Don Rossi” era stata flagellata dal virus. Addirittura in quell’occasione si rese necessaria l’evacuazione della struttura per la situazione fuori controllo in termine di positività al COVID-19.

Gli echi di quella pesante situazione sembrano però aver avuto effetto positivo sul lungo periodo. In questa nuova ondata le cose funzionano meglio e nella cittadina non si registrano criticità. Ne abbiamo discusso con Michelangelo Turco, sindaco di Villanova Mondovì, che ci ha concesso le sue considerazioni in merito.

“Sul territorio comunale di Villanova Mondovì non riscontriamo particolari criticità al momento. Abbiamo un solo ospedalizzato al momento, ed è il parroco. Per il resto abbiamo alcuni casi di persone contagiate (39 secondo l’ultimo bollettino della Regione Piemonte, n.d.r.) ma nessuno di essi desta preoccupazioni. 

Se in primavera tutto si era focalizzato sulla casa di riposo, questa volta sono casi diversi e che hanno colpito una fascia più giovane della popolazione. Abbiamo persone positive anche di età compresa fra i 30 e i 50 anni. 

La casa di riposo di Villanova Mondovì, invece, al momento non presenta problemi. La triste esperienza di marzo-aprile ha insegnato molto. Il direttore sanitario si sta impegnando per garantire alla struttura la massima sicurezza.”

Il discorso si è poi spostato sulle misure più recenti messe in atto dal governo e di come queste siano state recepite dalla popolazione.

“In una cittadina di medie dimensioni come la nostra le attività più importanti per la popolazione sono rimaste aperte e continuano a funzionare. Le persone si comportano in modo responsabile ed è quasi impressionante vedere come le strade siano deserte di sera. C’è preoccupazione, certamente, ma le persone hanno preso sul serio la situazione. Siamo stati scottati a marzo-aprile con la casa di riposo e ora facciamo più attenzione.”