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3,3 miliardi di utile netto in nove mesi

Buoni i risultati ottenuti, con un forte aiuto pro emergenza. Procede spedita l’integrazione di Ubi

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I risultati dei primi nove mesi del 2020 confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di af­frontare efficacemente la complessità del contesto conseguente all’epidemia da Covid- 19, riflettendo la redditività sostenibile (che deriva dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità, dal modello di business resiliente e ben diversificato e dalla flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi) e il supporto del Gruppo all’Italia anche con l’impegno a diventare un punto di riferimento in termini di sostenibilità e re­sponsabilità sociale e culturale. Rispetto ai primi nove mesi 2019, Intesa Sanpaolo (escludendo l’acquisizione Ubi Ban­ca) registra, in particolare, un mi­glioramento dei coefficienti patrimoniali, dell’efficienza e della qualità dell’attivo. Anche il costo del rischio risulta in miglioramento se si escludono le rettifiche di valore su crediti per i futuri impatti di Covid-19. In occasione della presentazione dei risultati al 30 settembre 2020, Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo, ha commentato: «Dal primo manifestarsi della straordinaria emergenza causata dalla pandemia da Covid-19, la Banca ha messo in campo iniziative concrete a sostegno della comunità, dei nostri clienti e delle nostre persone. Portiamo avanti i nostri progetti rappresentando un riferimento per le famiglie, per le imprese e convinti del nostro ruolo di motore al servizio di una crescita inclusiva e sostenibile. Le risorse che, sotto forma di donazioni, abbiamo dispiegato per fronteggiare l’emergenza superano i 125 milioni di euro, con un intervento che ha visto la partecipazione oltre che della Banca, dei suoi manager, dei dipendenti e dei suoi clienti. Il nostro ruolo a sostegno dell’economia si sta manifestando con evidenze significative: il supporto all’economia del Paese è reso concreto dai 60 miliardi di credito a disposizione di famiglie e imprese, con la conseguente tutela dell’occupazione e il mantenimento dei flussi di liquidità tra comparti produttivi. Queste misure comprendono anche uno strumento innovativo come quello dei prestiti d’impatto a favore della coesione di tessuti imprenditoriali attivi sul territorio. Per primi abbiamo promosso le moratorie e nel corso di questi mesi ne abbiamo concesse per un valore complessivo pari a 66 miliardi. Inoltre, abbiamo erogato prestiti assistiti da garanzia statale per un totale di circa 24 miliardi. Il nostro ruolo di motore al servizio di una crescita sostenibile è reso possibile dalla capacità della Banca di mantenere nel tempo una reddittività resiliente, accompagnata da crescenti livelli di efficienza, unitamente a una solidità patrimoniale tra le più elevate del settore bancario europeo. Nei primi nove mesi dell’anno, a fronte di un contesto molto impegnativo, abbiamo conseguito un utile netto pari a 3,1 miliardi di euro. Ciò significa che nei soli primi nove mesi dell’anno abbiamo superato l’impegno previsto per il 2020, ovvero quello di un utile netto di almeno 3 miliardi. Consi­derando i 3,3 miliardi di “goodwill” negativo e il risultato proveniente, in soli due mesi, da Ubi Banca, l’utile balza a 6,4 miliardi. Grazie alla forza di oltre 1 trilione di euro di risparmi che gli italiani ci affidano, siamo un Gruppo campione nazionale e leader a livello europeo. La nostra posizione è resa ancora più solida dall’integrazione con Ubi Banca. Tutti i passaggi previsti dal processo di integrazione si stanno realizzando secondo i tempi previsti e in alcuni casi stiamo raggiungendo in anticipo gli obiettivi fissati. Di conseguenza ci aspettiamo di ottenere sinergie significative, anche superiori ai 700 milioni annunciati a giugno. Al vertice di Ubi Banca, abbiamo insediato un CdA di elevato standing; il team impegnato nel processo di integrazione sta svolgendo un notevole lavoro. Grazie a ciò le persone di Intesa Sanpaolo e di UBI Banca nei prossimi mesi potranno mettere a fattor comune ulteriori elementi di crescita e sviluppo. Tutto questo ci pone nelle condizioni migliori per raggiungere un utile netto non inferiore a 3 miliardi nel 2020 e a 3,5 miliardi nel 2021, senza considerare l’integrazione con Ubi. L’utile netto previsto nel 2022 è di almeno 5 miliardi di euro. Tutto ciò mantenendo una elevata patrimonializzazione, an­che considerando la potenziale distribuzione da riserve del dividendo a valere sul 2019. Siamo convinti di essere una delle banche meglio posizionate per poter riprendere la distribuzione dei dividendi una volta avuta l’autorizzazione della Bce. In un periodo di eccezionale complessità segnato dalle conseguenze della pandemia, Intesa Sanpaolo ha confermato la capacità di raggiungere gli obiettivi, grazie alla coesione nel team di top manager e alla qualità professionale delle sue persone».