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«Bisogna aiutare subito le attività»

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L’inserimento del Piemonte in “zona rossa” è stato accompagnato da critiche. Il governatore piemontese, in particolare, ha espresso dubbi circa la scientificità del criterio adottato dal Governo per suddividere le regioni in zone di rischio. I suoi detrattori, con Movimento 5 stelle e Pd in testa, hanno rispedito le critiche al mittente, rimarcando come la “zona rossa” per il Piemonte sia il risultato di una cattiva gestione regionale del problema. Queste sono le parole del presidente del Piemonte, Alberto Cirio: «Mancano una visione complessiva e un metodo di valutazione oggettiva per tutti. Che fosse necessario irrobustire anche duramente le misure di contenimento al virus era evidente, tant’è che io lo avevo già anticipato con le ordinanze che avevano riguardato la scuola, la capienza del trasporto pubblico e i centri commerciali. E mancano anche le risorse: ristori immediati e esenzione delle tasse per le attività chiuse sono indispensabili». Prosegue il governatore: «Il fatto che il Governo abbia scelto sulla base di dati vecchi di dieci giorni rischia però di non tenere in considerazione tutti questi elementi, pone in una situazione più critica Regioni che sono in fase di miglioramento e non tiene invece conto del peggioramento di altre realtà del nostro Paese. In Piemonte l’Rt è passato da 2,16 a 1,91 grazie alle misure di contenimento adottate. Si riscontra una fragilità dell’impianto scientifico della classificazione: almeno 4 o 5 Regioni non erano valutabili, perché non hanno trasmesso tutti i dati. Chiedo che il Piemonte venga classificato per i dati reali, come le altre Regioni». Cirio conclude: «Sono un presidente prudente, da sempre impongo regole più prudenti, ma devo poter dire che le regole sono uguali per tutti e che il sacrificio chiesto al Piemonte è lo stesso che viene chiesto alle altre regioni, perché se lo facciamo tutti usciamo prima da questa crisi. Il fatto che il Ministro ha detto che molte zone potrebbero cambiare colore nei prossimi giorni credo sia la testimonianza che la mia non è riflessione campata in aria. Nessuna polemica, andiamo avanti, lavoriamo e usciamo il prima possibile da questa “zona rossa” e da questo “lockdown”».