Il Piemonte è chiuso per… coronavirus

L’andamento dei contagi porta al “lockdown” Intanto, arrivano buone notizie per il vaccino

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Non accenna ad arrestarsi la pandemia da coronavirus, che continua a tenere in allarme il mondo intero. Una buona notizia, però, c’è, ed è rilevante: l’azienda farmaceutica Pfizer ha annunciato che il vaccino anti Covid a cui sta la­vo­rando insieme a Biontech è risultato efficace nel prevenire il 90 per cento delle infezioni durante la fase 3 della sperimentazione. In attesa della concessione delle autorizzazioni del caso, l’Unione europea si è detta pronta a firmare un contratto per avere a disposizione fino a 300 milioni di dosi. Anche in Italia la notizia è stata accolta positivamente: la borsa ha fatto registrare il segno “più” dopo il pesante crollo conseguente all’introduzione dei “lockdown” regionali. Con un’ordinanza emanata dal ministro della salute Roberto Speranza, le regioni d’Italia sono infatti state inserite in zone di rischio. Il Piemonte, alla luce dell’andamento dei contagi, è stato classificato come “zona rossa”, ovvero quella caratterizzata da un rischio più elevato.
Alla luce di ciò, in tutto il Piemonte, dal 6 novembre e per un periodo di 15 giorni, si devono osservare alcune disposizioni specifiche. È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territorio regionale, all’interno di esso e anche all’interno del proprio Comune, salvo se motivato da comprovate esigenze di lavoro, salute, necessità e urgenza, da giustificare con autocertificazione. Vietati anche gli spostamenti da una regione all’altra e da un Comune all’altro. Sono comunque permessi gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza dove è consentita. È sempre ammesso il rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza.
Sono chiusi i negozi di commercio al dettaglio e i servizi alla persona, ad eccezione di alcune categorie: tra le altre, alimentari, edicole, tabaccai, farmacie, parafarmacie, fiorai, cartolerie, lavanderie, profumerie, parrucchieri e barbieri, negozi per bambini e neonati, di biancheria, di giocattoli, di prodotti informatici, articoli sportivi, ottica, ferramenta, commercio di libri in esercizi specializzati. Chiusi i mercati non alimentari. Chiusura per bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione di mense e catering. Consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, con asporto e divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Le attività scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente a distanza, ad eccezione delle scuole materne, elementari e del primo anno delle medie. Con­sentite le attività di laboratorio e quelle per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. È sospesa l’attività in presenza in Università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica. Sono sospese le attività sportive anche nei centri all’aperto e tutti gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva. È consentito svolgere attività motoria in prossimità della propria abitazione e nel rispetto della di­stan­za di almeno un metro, con obbligo di indossare la ma­scherina, e attività sportiva so­lo all’aperto in forma individuale. I datori di lavoro pubblici limitano la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili, an­che in ragione della gestione dell’emergenza. In Piemonte sono anche in vigore dal 6 novembre al 3 dicembre le misure previste dallo stesso decreto a livello nazionale.
In particolare, sono bloccati gli spostamenti dalle 22 alle 5, tranne quelli per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute.
Nelle scuole aperte è obbligatoria la mascherina per gli alunni, tranne che per chi ha meno di 6 anni e per chi ha patologie o disabilità incompatibili con il suo utilizzo. A bordo dei mezzi del trasporto locale e ferroviario regionale è consentito un coefficiente di riempimento non superiore al 50%, fatta eccezione per i mezzi di trasporto scolastico.
Sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura. Chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno.
Continuano a essere sospesi gli sport di contatto e l’attività di piscine e palestre.