Risparmio, piena sintonia di Ghisolfi con il vertice dell’Acri: «La sua crescita torni a essere motore di sviluppo» 

L’indagine annuale Acri-Ipsos lancia un allarme alla politica: senza adeguati sostegni pubblici, 1 italiano su 3 non reggerebbe una seconda chiusura generalizzata delle attività economiche 

0
225

«L’aumento del risparmio, che non si traduce in investimenti, non diventa motore di sviluppo». Con questa fondamentale dichiarazione riassuntiva Francesco Profumo ha riassunto il contenuto e la filosofia dell’annuale rapporto stilato dalla collaborazione fra l’Acri, Associazione fra le Casse di risparmio e le Fondazioni di origine bancaria, e la società demoscopica Ipsos, in occasione della Giornata mondiale del risparmio. Alcuni dati vengono in immediata evidenza: per un Italiano su 5 sarebbe un problema fare fronte a una spesa imprevista di 1.000 euro, per 1 su 2 dover fronteggiare con risorse proprie un’emergenza da 10.000 euro. Cir­costanza ulteriore da non sottovalutare: mentre per la maggioranza degli Italiani, il primo “lockdown” si è tradotto in un aumento delle disponibilità liquide immobilizzate presso i depositi bancari, salite a un totale prossimo ai 1.700 miliardi di euro, per un cittadino su 3 sarebbe insostenibile una seconda chiusura generalizzata delle attività economiche. Più precisamente: insostenibile stante l’assenza di aiuti pubblici adeguati che possono competere unicamente all’autorità politica, dal momento che, come ha ribadito il Presidente Profumo, le Fondazioni di origine bancaria, in quanto enti non lucrativi azionisti di riferimento di importanti istituti di credito nazionali e locali in Italia, hanno dedicato quote consistenti dei propri bilanci, intaccando anche per la prima volta i fondi di stabilizzazione delle erogazioni accumulati in precedenza, a sostegno del welfare sociale sussidiario e del terzo settore sia pubblico che privato, incluso il socio-sanitario. 
Numerosi spunti sui quali convergono le riflessioni del banchiere Beppe Ghisolfi, in precedenza vice presidente di Abo e Acri e attuale numero 2 e tesoriere del Gruppo europeo delle Casse di risparmio: il dossier Acri-Ipsos è uno strumento assolutamente prezioso, in quanto consente alla politica di varare un molto mirato e finalizzato pacchetto di sostegni a fondo perduto che possono e devono competere unicamente al Governo che vanno indirizzati a quel terzo di popolazione italiana, formato in prevalenza da autonomi, commercianti, artigiani, dipendenti privati, esposto in maniera inevitabile agli effetti economici del Covid-19. 
Nella foto a lato, da sinistra si riconoscono: Antonio Patuelli, presidente dell’Abi (Asso­ciazione bancaria italiana), il giornalista Ferruccio De Bortoli, il banchiere e giornalista fossanese Beppe Ghisolfi e Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo e dell’Associazione tra le Casse di risparmio e le Fon­da­zioni.